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Sanità, piana di Gioia Tauro: il “Patto per San Pietro di Caridà” denuncia il rischio di restare senza medico di base

Nella costituenda Unione dei Comuni “Alta Piana del Mesima”, i consiglieri Rosano e Trimboli lanciano un appello alle istituzioni: senza interventi urgenti, le aree interne del reggino rischiano di restare prive di assistenza sanitaria di base

Sanità, piana di Gioia Tauro: il “Patto per San Pietro di Caridà” denuncia il rischio di restare senza medico di base

«La sanità pubblica è un valore e la salute è un diritto di tutti i cittadini, non solo dei ricchi del Nord o di chi vive nei grandi centri urbani». Parte da questa affermazione il grido d’allarme lanciato dal gruppo consiliare “Patto per San Pietro di Caridà”, che si dice pronto a chiedere un Consiglio comunale aperto per discutere pubblicamente dell’emergenza legata all’assistenza medica di base sul territorio.

Il Capogruppo Sergio Rosano e il consigliere comunale Gabriele Santi Trimboli – quest’ultimo anche referente territoriale del Comitato “Io voglio scegliere” – denunciano il rischio concreto che l’area rimanga priva dell’unico medico di base operativo nel comprensorio, come confermato ufficialmente dalla sindaca Caterina Gatto lo scorso 25 giugno. Una prospettiva che, secondo i due consiglieri, comprometterebbe irrimediabilmente il diritto alla salute dei cittadini delle aree interne.

Il tema, già oggetto di iniziative in passato, è tornato prepotentemente al centro del dibattito pubblico grazie anche alla raccolta firme organizzata dal Comitato civico “Caridà 22 ottobre 1860”, che ha raccolto oltre cento sottoscrizioni in una sola giornata – domenica 1 settembre 2024 – per chiedere l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata. Una battaglia culminata con la pronuncia della Corte Costituzionale, che con la sentenza n.192 del 3 dicembre 2024 ha sancito l’incostituzionalità della legge Calderoli, dichiarando inammissibile il referendum conseguente.

Per Rosano e Trimboli, la questione sanitaria si inserisce all’interno di un più ampio impegno per la tutela dei diritti fondamentali: «Salute, istruzione, mobilità, lavoro e politiche ambientali devono essere garantiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, senza disparità tra Nord e Sud», sottolineano.

Il gruppo consiliare rilancia anche il progetto del nuovo ospedale di Palmi, sostenuto già nel 2020, come presidio fondamentale per la medicina territoriale nella Piana. Un’opera attesa da anni, per la quale i consiglieri ringraziano il presidente della Regione Roberto Occhiuto per aver sbloccato 141 milioni di euro e definito un crono-programma che potrebbe vedere la consegna dell’ospedale entro il 2032.

«Siamo all’opposizione dell’attuale esecutivo comunale – concludono – ma su un tema come la sanità serve unità. Chiediamo rassicurazioni chiare dall’Asp di Reggio Calabria sulla continuità dell’assistenza sanitaria e ci appelliamo a tutte le istituzioni competenti affinché non si abbandonino i cittadini della Piana. Perché la medicina di base, nei territori interni, non è un privilegio ma un diritto costituzionalmente garantito».

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