mercoledì,Luglio 9 2025

Bovalino, centri polivalenti, l’Associazione Adda denuncia: «Fondi spesi male, ora vogliamo trasparenza»

Presentata una richiesta di accesso agli atti: «Diversi beneficiari esclusi dai servizi. Le persone fragili hanno bisogno di pianificazione, non di progetti spot»

Bovalino, centri polivalenti, l’Associazione Adda denuncia: «Fondi spesi male, ora vogliamo trasparenza»

Un progetto nato con buone intenzioni, ma che rischia di trasformarsi in un’occasione mancata. L’Associazione Adda, da anni impegnata nella tutela dei diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e altre disabilità complesse, interviene con fermezza sulla gestione dei fondi destinati ai Centri Polivalenti Diffusi, finanziati dalla Regione Calabria con risorse ministeriali.

La questione risale al 23 dicembre 2021, quando la Giunta regionale approvava le linee guida per l’attivazione di questi centri, destinati a giovani e adulti con DSA e bisogni complessi. I fondi stanziati, pari a 1.640.000 euro, provenivano dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso il Fondo Royalties – Progetto Autismo Diurno e Semiresidenziale (2016).

L’Associazione Adda aveva proposto, sulla scorta del modello Lazio, la creazione di tre Poli sperimentali con l’obiettivo di garantire nel tempo un accreditamento stabile e un finanziamento strutturato, evitando interventi frammentari. Una proposta che, secondo il presidente Vito Crea, è rimasta inascoltata: «Purtroppo l’indirizzo politico scelto è stato diverso. Oggi raccogliamo i frutti di programmi privi di visione, che non garantiscono né sollievo né continuità alle persone che ne avrebbero più bisogno».

Nella zona della Locride, i fondi assegnati ammontavano a 111.813,92 euro, con l’Ambito Territoriale Sociale di Caulonia individuato come capofila. Nel 2022 è stato pubblicato un avviso per la co-progettazione con gli enti del Terzo Settore. Dopo l’approvazione del progetto definitivo nel giugno 2023 – esteso anche all’ATS di Locri – nel 2024 si è arrivati alla redazione dei PAI (Piani Assistenziali Individualizzati) per i beneficiari risultati idonei.

Ma qualcosa non ha funzionato. Secondo quanto denuncia l’associazione, molti beneficiari non hanno usufruito di alcun servizio. «La nostra missione è quella di pretendere chiarezza. Per questo oggi abbiamo inoltrato una richiesta di accesso agli atti per verificare eventuali discriminazioni e l’adeguatezza della gestione dei servizi offerti», dichiara il presidente Crea.

La richiesta è stata inviata all’Ambito Capofila e per conoscenza anche all’ATS di Locri, all’ASP di Reggio Calabria – Distretto Ionico (UVM), alla Prefettura di Reggio Calabria, al Dipartimento Welfare della Regione Calabria, al Garante della Persona Disabile della Regione Calabria e al Ministero per le Disabilità.

«Siamo sempre più convinti – conclude Crea – che le persone fragili abbiano bisogno di pianificazione, progettualità e certezze. Non si può continuare con progetti brevi e incoerenti: la persona deve tornare ad essere al centro di ogni intervento».

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