martedì,Aprile 23 2024

L’estro poetico di Corrado Calabrò nel ricordo di Italo Falcomatà

Concluse a Palazzo Alvaro le iniziative culturali nell'anniversario della scomparsa del mai dimenticato sindaco di Reggio

L’estro poetico di Corrado Calabrò nel ricordo di Italo Falcomatà

Presso la sala Perri di Palazzo Alvaro si è concluso il cammino dei tre incontri culturali con la prosa, la pittura e la poesia per ricordare Italo Falcomatà. Reggio Calabria ha ospitato il terzo incontro tematico, dedicato alla poesia, con la presentazione del libro del magistrato, giurista e scrittore Corrado Calabrò dal titolo “Quinta dimensione”.

«Corrado Calabro è un reggino che ha portato e porta in alto il nome della nostra città – ha affermato il sindaco Giuseppe Falcomatà. Desidero sottolineare che “Il nessuno è escluso mai” coniato dal fratello dell’autore, don Italo Calabrò è molto di più che uno slogan per noi e la nostra comunità. E’ una ragione di vita ed è qualcosa che contraddistingue il punto di ripartenza della nostra città, dall’agire civico a quello amministrativo attraverso tutti quelli che sono stati i suoi insegnamenti. E’ il motore che ci sostiene giorno dopo giorno e ci aiuta nei nostri percorsi quotidiani. Corrado Calabrò, invece, oltre ad essere uno stimato magistrato e giurista ha saputo valorizzare, con passione ed entusiasmo, il suo talento nella scrittura e nella poesia senza mai dimenticare le sue origini. Il suo libro di poesie, infatti, ricorda il mare delle nostre coste che non è semplicemente la sua terra natia ma è la costante fonte d’ispirazione che lo spinge giornalmente a comporre versi straordinari».

«Sono un reggino, sono cresciuto in questa terra ed ho studiato in questa città – ha affermato l’autore, il magistrato e scrittore Corrado Calabrò. Successivamente, la vita mi ha portato a Roma dove vivo e lavora da sessant’anni. L’incontro di Palazzo Alvaro organizzato dalla Fondazione Falcomatà mi ha toccato profondamente perché mi ricorda due personaggi molto significativi nella mia vita, don Italo Calabrò ed il sindaco Italo Falcomatà. La sorte ha voluto che in una speciale stagione, la primavera reggina, questi due straordinari personaggi avessero lo stesso nome. Hanno lasciato la loro impronta in modo unico ed irripetibile: Italo Falcomatà ha lasciato un marchio evidente, positivo, e bellissimo in questa città, Don Italo, invece, ha permeato il cuore dei suoi seguaci che continuano il suo percorso con tante opere eccezionali. Roma è una città che mi ha dato tanto ma, ogni mattina, aprendo le finestre della mia abitazione, sento un senso di privazione ricordando la mia Reggio ed il mio mare».

Durante la presentazione del libro, la Professoressa Neto Falcomatà, Presidente della Fondazione Italo Falcomatà, ha emozionato i presenti leggendo una lettera inviata da Don Italo Calabrò al Sindaco della primavera reggina. «Sono stati giorni intensi e vissuti per tutti noi nel ricordo di Italo – ha dichiarato la docente Rosetta Neto Falcomatà – Abbiamo fatto seguito al VII concorso Letterario Nazionale Italo Falcomatà, organizzato in sinergia con l’Associazione dopolavoro ferroviario di Reggio Calabria, con la seconda iniziativa consistente nell’inaugurazione della mostra pittorica di Ugo D’Ambrosi donata alla Fondazione, concludendo questo percorso riabbracciando una figura, partita da Reggio Calabria che ha brillato in una duplice veste. Corrado Calabrò, infatti, oltre ad essere un giurista e magistrato ha dimostrato, grazie ai suoi scritti, di avere dentro se un talento innato per la poesia e la scrittura che ha emozionato tutti i presenti. Desidero complimentarmi con la bravura della giornalista Annamaria Milici e le meravigliose note dell’artista Giuditta Canale che hanno impreziosito l’ultimo appuntamento dedicato al ricordo nel diciottesimo anniversario di Italo Falcomatà. Non posso non ricordare la memoria di don Italo Calabrò- sottolinea la docente- collega durante il mio percorso lavorativo e sacerdote che ha officiato le mie nozze. Io e Italo abbiamo condiviso con Don Italo Calabrò momenti di straordinaria amicizia e stima, racchiusi da profondi incontri e gesti quotidiani. Porto sempre nel mio cuore i suoi grandiosi insegnamenti e l’amicizia vissuta con straordinaria intensità».

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