sabato,Aprile 20 2024

Villa San Giovanni, Siclari e il posto di lavoro per il figlio della consigliera Lina Vilardi

L'interesse di Caronte & Tourist per l'area Agip di Villa e l'assunzione del giovane. Così il primo cittadino sperava di tenere buona la consigliera.

Villa San Giovanni, Siclari e il posto di lavoro per il figlio della consigliera Lina Vilardi

«Sto facendo questo, e quindi, lei me lo ha detto chiaro, mi ha detto: “Giovanni, quello che hai fatto, è la seconda volta che fai una cosa importante per me, la prima per mio figlio, per mio marito e la seconda…». “Lei” è Angela Vilardi detta “Lina”, consigliera di minoranza del Comune di Villa San Giovanni eletta in quota Pd. Colui che invece pronuncia quelle parole è il sindaco di Villa San Giovanni, Siclari, finito agli arresti domiciliari a causa, fra l’altro, proprio di queste intercettazioni che riguardano il figlio di una consigliera che, in teoria, dovrebbe essere dello schieramento opposto a quello del sindaco. Ma che invece, si scopre oggi, aveva più di un motivo per non creargli problemi. Il più importante è sicuramente la promessa di assunzione del figlio da parte di Caronte&Tourist. Ed è questo aspetto ad aver messo seriamente nei guai il primo cittadino villese. 

Gli interessi di Caronte

Le investigazioni, a giudizio del gip, hanno dimostrato «la sussistenza di illeciti rapporti di cointeressenze fra Antonino Repaci e il sindaco Giovanni Siclari, il quale, secondo la ricostruzione accusatoria, benché consapevole dell’illegittima occupazione del suolo Anas, su cui insistevano i lavori posti in essere dalla “Caronte & Tourist”, ha fatto pesare la sua influenza politica per ottenere dalla società di navigazione indebiti vantaggi». 

La vicenda riguarda la realizzazione di opere edili per la “riorganizzazione dell’area Villa Agip di Villa San Giovanni (adibita a polmone di stoccaggio e biglietteria per gli automezzi diretti in Sicilia) anche su un’area di proprietà di Anas, in assenza di un provvedimento concessorio da parte dell’ente proprietario nei confronti di Caronte & Tourist. 

Le contestazioni a Siclari

Ma cosa viene contestato al sindaco? Per i pm, il primo cittadino si sarebbe opposto, nel corso della seduta del consiglio comunale dell’11 settembre 2018, alla mozione di un consigliere di minoranza volta a richiedere ai competenti uffici comunali di disporre la sospensione dei lavori nelle more delle opportune verifiche circa l’effettiva proprietà delle aree interessate. Ma c’è di più: Siclari avrebbe anche sollecitato all’Anas la stipula di una convenzione di concessione della predetta area con il Comune di Villa San Giovanni, al fine di cederla successivamente in subconcessione alla Caronte & Tourist. 

Per i magistrati, il sindaco era consapevole della necessità di effettuare dei passaggi prima di poter consegnare il tutto alla società di navigazione. Ma, nonostante ciò, avrebbe chiesto con forza di accelerare i tempi. 

I favori richiesti a Caronte

Il 24 ottobre del 2018, però, il primo cittadino insieme a Pasquale Messina, figlio della consigliera di minoranza Angela Vilardi (nonché del dipendente dell’ufficio tecnico Rocco Messina) si reca agli uffici della società di navigazione. All’incontro con Antonino Repaci, Siclari affronta due temi: si sofferma sulla possibilità che il Comune di Villa San Giovanni garantisca alla società di navigazione la subconcessione della tanto ambita area di proprietà Anas; parallelamente Siclari chiede l’assunzione, quale marittimo, di Messina. 

Nel corso del viaggio in auto, Siclari, su sollecitazione di Messina, dice al ragazzo: «A tua mamma, ogni tanto, le fanno fare qualche, qualche cosa che non dovrebbe fare, ma questo ovviamente, non è di suo carattere». «Come tutti questi ricorsi, questi così, chi cazzo l’ha mandata! Che poi li hanno persi tutti! Cioè, oltretutto, sono stati criticati dalle persone, ma perché Ciccone (Salvatore, ndr) la manda, Ciccone ha ancora questa cosa di rivalsa perché ha perso le elezioni di sindaco… però basta, hai perso!».

Dai commenti successivi si evince come a Messina sia stata proposta una mansione meno gratificante di quella da marinaio. Siclari allora, parlando col giovane, si fa più esplicito circa il tema dell’incontro con Repaci: «Ma intanto se non lo facevo al volo, infatti ieri sera ti ho chiamato tardi, ti ho mandato il messaggio tardi, quando ho capito che avevo un quarto d’ora di riposo ho detto lo chiamo se no non la faccio più questa cos! Infatti ti dico la verità, neanche lo sapevano che oggi venivi tu là, avevo l’appuntamento io e gliel’ho detto quando, per questo ho detto entro prima io e glielo dico». 

A conferma degli ottimi rapporti fra Siclari e la Vilardi, c’è la telefonata che quest’ultima fa al sindaco, nel giorno del suo rientro dopo la sospensione. «Pronto? Carissimo Giovanni! Lina Vilardi. Bello!. Allora ti giunga un abbraccio affettuoso. Prescindendo da tutto quello che c’ha riguardato, perché la politica vuole, ma sai con quale piacere ti sto rivolgendo questi auguri. Che possa continuare un buon tracciato e una buona vita. Con tutto l’affetto che posso te lo auguro». 

Fatale per il sindaco è una conversazione con un suo stretto collaboratore. Siclari, infatti, discutendo di equilibri in seno al Consiglio, afferma: «Perché Lina Vilardi non mi butta lei, se… pure se trovano i numeri, Lina Vilardi non firmerà mai contro di me!». L’interlocutore conferma: «Però sai, queste cose, voglio dire, alla fine, perché questi qua hanno tutti i figli, cose, poi ti sistemano un figlio e cambiano gli equilibri». E Siclari ribatte: «Eh! E con Lina questo ho fatto». Ed aggiunge: «Me lo ha detto chiaro, mi ha detto: “Giovanni, quello che hai fatto, è la seconda volta che fai una cosa importante per me, la prima per mio figlio, per mio marito e la seconda”». Frase che, per gli investigatori, è la prova del patto corruttivo con i manager di Caronte & Tourist.

Una vicenda che, se per un verso ha portato ai domiciliari il primo cittadino villese, dall’altro imbarazza non poco la consigliera del Pd.

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