venerdì,Aprile 19 2024

Terremoto giudiziario a Villa, Re.Le. chiama a raccolta i cittadini

Il coordinamento cittadino invita la popolazione a partecipare al sit-in che si terrà lunedì in occasione del prossimo consiglio comunale

Terremoto giudiziario a Villa, Re.Le. chiama a raccolta i cittadini

Dopo giorni di silenzio, dettato principalmente da profonda amarezza, inquietudine e tristezza, il coordinamento Re.Le – in rete per la legalità- intende esprimere con tutta la propria forza, profonda indignazione relativamente al terremoto giudiziario avvenuto nella nostra città.

«È un quadro desolante – si legge in una nota – così come affermato dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Bombardieri, quanto emerso dal lavoro della magistratura e dalle operazioni condotte, con politici e funzionari pronti a esaudire le richieste della più grande società di traghettamento dello Stretto, in cambio di favori. Nel corso degli ultimi anni, Villa San Giovanni, è stata già protagonista di numerose vicende giudiziarie che hanno causato un’instabilità, che, di fatto, ha messo in ginocchio la nostra città e i suoi cittadini.

È necessario che la politica torni alla sua etica, alla soddisfazione del bene pubblico, mettendo da parte gli interessi di parte e individuali. Pertanto, ferma restante la presunzione di non colpevolezza e tutte le garanzie costituzionali e processuali che questo coordinamento fa proprie, alla luce di quanto emerso, Re.Le. chiede le dimissioni di tutto il civico consesso, non per fare di tutta l’erba un fascio, ma come atto dovuto di responsabilità e rigore morale da parte di tutti i consiglieri nei confronti della città».

Per il movimento «Oggi, ancor più di ieri, è necessaria un’azione comune, che parta dal basso, che ci porti a riappropriarci di quei valori troppo spesso offuscati e dimenticati: dignità, etica, indignazione». Il coordinamento invita, pertanto, tutta la cittadinanza a partecipare al sit-in promosso da Re.Le., che si terrà in occasione del prossimo Consiglio Comunale, previsto per lunedì 23 dicembre alle ore 20.00 presso Palazzo S. Giovanni. «Facciamo nostre le parole del procuratore Gratteri: “I nostri figli sono fuori dalla Calabria e non torneranno, perché non hanno speranze, e questo è un fallimento per noi calabresi. Non possiamo più consentire queste cose. Bisogna avere il coraggio di occupare gli spazi che questa notte vi abbiamo dato. Da oggi dovete andare in piazza, dovete occupare la cosa pubblica, dovete impegnarvi in politica, nel volontariato, in tutto quello che è possibile fare, andare oltre il vostro lavoro”».

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