venerdì,Aprile 19 2024

Vara della “Madonna della consolazione”, dal 5 gennaio il restauro dal vivo a palazzo Campanella

Dopo l’aggiudicazione della procedura, i lavori dureranno sei mesi e sono costati 72mila euro

Vara della “Madonna della consolazione”, dal 5 gennaio il restauro dal vivo a palazzo Campanella

Vara della “Madonna della consolazione”, dal 5 gennaio il restauro dal vivo a palazzo Campanella. Dopo l’aggiudicazione della procedura, i lavori dureranno sei mesi e sono costati 72mila euro. Per la Vara della “Madonna della consolazione”, protettrice di Reggio, è pronto un laboratorio di restauro aperto, nella sala “Federica Monteleone” del consiglio regionale della Calabria.

Ad illustrare la fase successiva alla quella di aggiudicazione della procedura prevista dalla normativa di settore per l’affidamento dei lavori di restauro conservativo della struttura e degli elementi decorativi della Vara, stamane a palazzo Campanella c’erano Salvatore Patamia, direttore del segretariato regionale del ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria; Nicola Irto, presidente del Consiglio Regionale della Calabria e Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria. Si comincia il 4 gennaio, con l’arrivo della sacra effigie a palazzo Campanella e poi, dal 5 gennaio, la popolazione potrà ammirare il restauro dal vivo. Un intervento necessario, pronto a frenare l’usura dovuta al tempo, un intervento reso possibile da una serie di sinergie. Presenti anche don Demetrio Sarica, direttore dell’ufficio ecclesiastico dei beni culturali e Gaetano Surace, presidente dell’associazione Portatori della Vara. Il gruppo di progetto e di direzione lavori è formato da architetti, storici dell’arte e restauratori del segretariato regionale del ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per la Calabria e della soprintendenza ABAP per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia. I lavori di restauro della Vara sono finanziati da una convenzione tra la Regione Calabria e il Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria, nell’ambito del “Progetto per la tutela e la valorizzazione dei grandi attrattori religiosi e degli edifici di pregio” per un importo di 120.000 euro.

A spiegare meglio come si è giunti alla creazione del laboratorio di restauro ci pensa Patamia: «Il 4 gennaio la Vara – afferma -sarà portata all’interno del consiglio regionale, dove sarà allestito il laboratorio di restauro. A tal proposito sono state messe a punto, in tempi record per le operazioni di restauro, tutte le fasi preliminari, sono stati aggiudicati i lavori tramite procedura negoziata sul mercato elettronico della pubblica amministrazione. Inoltre è stata progettata ed allestita una mostra didattica documentaria, sulla storia della vara ed il suo legame con la città. Abbiamo intenzione di rendere partecipe la città di tutte le varie fasi di restauro tramite una telecamere che illustrerà in streaming su internet le varie fasi. Avremo dalla nostra i contributi di massimi esperti del settore perché ci possiamo pregiare della loro partecipazione, ed ancora i rappresentanti della Curia di Reggio Calabria, dell’Associazione portatori della Vara, degli storici dell’arte». I lavori sono costati 72mila euro. La durata dei lavori è di 130 giorni, a base d’asta un’offerta economicamente vantaggiosa era stata messa di 150 giorni, l’impresa che si è aggiudicata i lavori ha offerto 130 giorno. «Cerchiamo di superare –chiosa Patamia – una delle difficoltà maggiori, la durata deve essere certa».

E il sindaco Falcomatà chiarisce «Lo avevamo annunciato a settembre: dal 4 gennaio sarà qui al consiglio regionale per le operazioni di restauro, si tratta di un’attività fatta con la Curia, con il consiglio regionale e con l’associazione dei portatori poiché la Vara rappresenta uno dei simboli della nostra identità oltre che della nostra tradizione e sicuramente poter contribuire al suo restauro aiuta ad impreziosire quello che è un valore che appartiene a ciascuno di noi. Accanto a questo, grazie alla sinergia con le altre istituzioni, abbiamo approvato il progetto esecutivo per il restauro ed il recupero conservativo e la messa in sicurezza delle scalinate della basilica dell’Eremo che versavano in condizioni abbastanza precarie e se tutto va bene, secondo i tempi non solo dettati dalla politica, ma dalla normativa di riferimento, la prossima processione di settembre vedrà un quadro restaurato e i nostri portatori e i nostri pellegrini, scendere e salire dalle scale dell’Eremo in maniera sicura in un contesto riqualificato».

Il presidente Irto ha sottolineato «Finalmente si compie un progetto molto lungo che abbiamo messo insieme col Mibact e l’associazione portatori della vara. Non veniva fatto un restauro da tantissimi anni ed era richiesto così come la messa in sicurezza e l’essere riportata al suo antico splendore. Si tratta di un processo lungo che vedrà per oltre sei mesi un restauro aperto ai cittadini che potranno visitare i lavori all’interno di palazzo Campanella. Ci aspettiamo grande partecipazione, non solo per la devozione che la città ha nei confronti della Madonna ma perché, accanto all’area di cantiere, dentro l’aula Federica Monteleone sarà allestita una mostra che racconta la storia della Vara e il legame che c’è con la città e con il consiglio regionale che è la prima fermata istituzionale che storicamente compie la vara».

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