sabato,Aprile 20 2024

Il pentito Liuzzo: «Matacena fu votato da tutto lo schieramento dei Condello»

Il collaboratore irrompe nel processo “Breakfast” e inguaia l’ex parlamentare: «Ad alcuni incontri c’ero pure io. Era il loro candidato. A me sembrava un viscido»

Il pentito Liuzzo: «Matacena fu votato da tutto lo schieramento dei Condello»

«La candidatura di Amedeo Matacena fu voluta da tutte le famiglie di ‘ndrangheta dello schieramento condelliano». È il pentito Pino Liuzzo a parlare dell’ex parlamentare di Forza Italia. Il neo collaboratore di giustizia, imprenditore arrestato e condannato nell’inchiesta “Araba fenice”, sta affrontando diversi argomenti insieme ai magistrati della Dda di Reggio Calabria. E, fra i settori già sviscerati, c’è anche quello dei rapporti fra politica e ‘ndrangheta.

Matacena e le famiglie

I verbali di Liuzzo sono stati depositati al processo “Breakfast” che, nelle prossime settimane andrà a sentenza e che vede imputati, fra gli altri, l’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, e la moglie di Matacena, Chiara Rizzo. Alla domanda dei pubblici ministeri sui rapporti fra l’ex parlamentare e le famiglie mafiose reggine, l’indicazione è chiara: «Una candidatura voluta dl padre. E voluta, poi, da tutte le famiglie. Perché Amedeo Matacena si è incontrato, in poche parole, in qualche incontro ci sono stato pure io, prima, voglio dire, dei voti, con tutte le famiglie degli arcoti schieramento condelliano, rosminiano, Serraino e company, tutta la montagna. Rocco Mu… la buonanima di Musolino e… è andato dai Pelle, tutti gli Alvaro, Peppe Piromalli, e i Mammoliti. Voglio dire: Matacena, in poche parole, è stato toccato proprio a 360 gradi. Era il loro candidato… proprio dai voti poi che ha preso. Dai Labate, eh… Ficareddi, tu… tutti Nicolò Serraino… tutto quello schieramento».

Matacena e Rosmini

Il pentito prosegue nel suo racconto: «Sono stato l’unico che inizialmente a Diego Rosmini del ’59 gli dissi: guarda che a me Matacena non piace… Cosa che invece mi avevano fatto buona, a livello come serietà, come persona il padre, il vecchio e anche il fratello Elio, perché ho avuto a che fare anche con Elio. Oh… devo dire, voglio dire, invece Amedeo lo vedevo particolare, strano. Uhm… viscido. Ecco le parole che io sempre gli dicevo a Peppe Aquila con questo viscido, soltanto che Peppe Aquila aveva un grande ascendente: è stato sempre uno dei perni della cosca Rosmini. Quindi Diego del ’59 si fece, voglio dire, plasmare, non lo so come. No, non dico manipolare perché non è il tipo è una persona che ha un carisma a livello, voglio dire, di Pasquale Condello. Perché quando parliamo di Diego Rosmini del ’59 noi è come se parliamo allo stesso livello del Supremo… Ecco… di Pasquale Condello».

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