venerdì,Marzo 29 2024

Palmi, una Free Zone per tornare ad occupare spazi pubblici e uscire dai social

Il progetto presentato in municipio interesserà l'area del quartiere Macello. Ranuccio: «Iniziativa ambiziosa per la città»

Palmi, una Free Zone per tornare ad occupare spazi pubblici e uscire dai social

Nella mattinata di lunedì 6 Gennaio si è svolta a palazzo San Nicola la presentazione del progetto “Social Free Zone”, predisposto dal Comune di Palmi, che si propone l’obiettivo di restituire alla pubblica fruibilità spazi sino ad ora degradati che come una cicatrice insistono sul volto della città, creando luoghi di aggregazione. Il progetto è stato ideato dal consigliere comunale Giuseppe Magazzù e sviluppato con la collaborazione del componente della commissione assessorile Gianluca Spampinato. La società ha infatti progressivamente spostato le proprie dinamiche e le proprie interazioni sui social network, il cui abuso sta gradualmente facendo emergere gravi criticità quali dipendenza, senso di isolamento, stress o ansia. Riveste dunque una grande importanza offrire luoghi decorosi, con l’obiettivo primario di riportare la vita al di fuori delle case e, soprattutto, al di fuori delle piattaforme multimediali. Da qui il nome del progetto, “Social Free Zone” o area libera dai social. La presentazione ha visto la partecipazione dei giornalisti, di semplici cittadini e dei membri del Comitato di quartiere del Macello.

La conferenza è stata aperta dal sindaco Giuseppe Ranuccio, che ha accolto gli ospiti nella sala consiliare del Municipio e introdotto il progetto. «Un progetto – ha dichiarato il primo cittadino – che farà piacere in modo particolare agli abitanti del Macello ma a seguire riguarderà da vicino anche altri quartieri della città. Sono particolarmente contento di annunciare quest’oggi questo progetto, che da un lato ci consente di rendere noto il frutto di mesi e mesi di lavoro per intercettare la disponibilità di imprenditori e palmesi che hanno deciso di spendersi, anche economicamente, per il bene di Palmi senza averne nulla in cambio se non il senso di riconoscenza e la consapevolezza di aver regalato alla città qualcosa di molto importante. Il contributo di Bruno Crucitti e Daniele Laface e delle loro rispettive imprese, oltre che quello del neo costituito comitato APPalmi, infatti, ci consente di presentare oggi questo progetto e l’opera ad esso collegata, che presto vedrà la luce».

Apripista di questo progetto, sarà la riqualificazione del piazzale macello, una delle aree più fatiscenti e degradate della città, scelleratamente invasa dal cemento negli anni passati. Lì, troveranno posto aree verdi, panchine, aree gioco, orti verticali ed un campo Playground da Basket.

Parola poi ai due imprenditori unitisi al progetto per la realizzazione della nuova area libera dai social. Ringrazio l’Amministrazione Comunale – ha dichiarato Bruno Crucitti – che ha immaginato proposto questo progetto di collaborazione. Ho sempre creduto che per il progresso ci sia bisogno di collaborazione, tra persone, aziende, imprese. Specie in un periodo come questo, in cui le casse degli Enti vivono momenti difficili, la collaborazione tra pubblico e privato diventa fondamentale».

«Condivido le parole di Bruno – ha poi aggiunto Daniele Laface – mi sono subito reso disponibile perché puntare alle periferie e alla cultura vuol dire investire nel futuro. Palmi sta cambiando, è evidente e sotto gli occhi di tutti, per questo motivo mi fa particolarmente piacere dare il mio contributo per la rinascita della città».

«Abbiamo cominciato a lavorare da circa un mese e fin qui abbiamo raccolto grandi soddisfazioni, possibili solo con una vera collaborazione – ha spiegato Nicola Impiombato, presidente del Comitato APPalmi – Mi auguro che questo secondo lavoro che stiamo proponendo possa riscontrare lo stesso successo del primo, il Natale Palmese».

Parola poi al consigliere Giuseppe Magazzù, che ha illustrato ai presenti i dettagli del progetto e ha dichiarato: «L’intervento al macello è parte di un progetto più ampio, che mira a recuperare i rapporti reali, il gioco nei quartieri per i bambini e che pone lo sport al centro, in quanto elemento più formativo dopo la scuola».

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