venerdì,Aprile 19 2024

Il pentito accusa: «La Reggio bene nelle mani della cosca De Stefano»

Pino Liuzzo chiarisce: «Prima ci sono Giuseppe e Giorgio De Stefano, il resto viene dopo». L'avvocato «è la cassaforte della storia della cosca». E riconosce una carica di vertice anche a Mimmo Logiudice

Il pentito accusa: «La Reggio bene nelle mani della cosca De Stefano»

«La Reggio bene l’ha sempre gestita il gruppo De Stefano, è inutile che gli altri parlano. Ma io quando parlo di Giuseppe De Stefano o dell’avvocato, tutto il resto viene dopo. Tutto il resto viene dopo. Si possono chiamare De Stefano, però, voglio dire, non c’è il carisma che aveva un Peppe De Stefano, solo la buonanima di suo padre, neanche i suoi fratelli». Non ha remore il pentito Pino Liuzzo quando parla dell’avvocato Giorgio De Stefano e del boss Giuseppe, figlio di Paolo. E lo fa all’interno dei verbali depositati al processo “Breakfast”.

L’avvocato De Stefano custode della storia

«L’avvocato De Stefano ha questo ruolo super apicale, dal mio punto di vista, perché in poche parole è la cassaforte del sapere di tutta la storia dei De Stefano, dalla morte di Giorgio De Stefano».
Secondo il collaboratore di giustizia «stiamo parlando di uno che sa tutta la storia, perché voi sapete meglio di me, il mercato coperto, voglio dire, da chi è stato sempre gestito? Quella zona, voglio dire, ai tempi dei moti chi è che aveva il predominio? Eh». Non hanno bisogno di ulteriori spiegazioni le parole di Liuzzo. Soprattutto quando fa riferimento ai moti di Reggio Calabria ed al ruolo che, lascia sottendere, ebbe la ‘ndrangheta. «L’avvocato De Stefano voglio dire è stato… è stato (incomprensibile) quindi voglio dire dei vecchi, Paolo De Stefano l’hanno ammazzato… chi c’era? Orazio aveva il debole (incomprensibile) il matrimonio è stato combinato».

Demetrio Lo Giudice aveva alte cariche

Ma il collaboratore di giustizia ne ha anche per un altro esponente di rango della ‘ndrangheta: Demetrio Logiudice, detto Mimmo, personaggio salito alla ribalta delle cronache perché diversi collaboratori lo hanno ritenuto vicino a Giovanni Aiello “faccia di mostro”, l’ex poliziotto, morto da poco, che avrebbe avuto ruoli non secondari nella stagione stragista, stando alle accuse mosse nei suoi riguardi. E Liuzzo è chiaro. Alla domande del pm Lombardo, se Logiudice sia un personaggio molto elevato, lui risponde: «Quello è stato un uomo che aveva carica ad alti livelli. Aveva a che fare con Mico Libri. Aveva a che fare con Pasquale Libri, aveva a che fare voglio dire con i Condello, con i Vazzana, con Giovanni Guarnaccia. Lui ha seguito le università. Lui è stato uno dei punti centrali di tutto il business con Giovanni Guarnaccia nelle università».

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