La replica: «Nessuna rimborsopoli in salsa calabrese»
Le precisazioni di Neri, Scalzo e Graziano: «Nessun lucro sulle spese dei gruppi consiliari»
«Non c’è nessuna “rimborsopoli” in salsa calabrese». Lo affermano in una nota Giuseppe Graziano, Antonio Scalzo e Giuseppe Neri. «Stamani la Gazzetta del Sud ha riportato in apertura la notizia – poi ripresa da altri media – della recente sentenza della Corte dei Conti di condanna dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per questioni inerenti ad una delibera di stanziamento fondi attribuiti ai Gruppi consiliari e varata all’inizio della X Legislatura regionale (nel 2015). Va subito chiarito che non si tratta di spese sostenute dai 5 componenti dell’Ufficio di Presidenza i quali pertanto nulla hanno lucrato sulle spese dei gruppi consiliari. Si tratta, invece, di cifre attribuite – su indicazione del responsabile dell’ufficio di ragioneria del Consiglio regionale – ai Gruppi consiliari e di cui non si è fatto alcun utilizzo. La sentenza (che verrà sospesa a seguito di appello) fa riferimento all’applicazione a tutti i gruppi dei principi sanciti dalle Sezioni Riunite della stessa Corte dei Conti a proposito delle spese per il personale ritenute assolutamente regolari. Nessuno sperpero di fondi, quindi, come si è fatto intendere, ma solo uniformità di trattamento per tutti i gruppi (per come proposto dalle competenti strutture interne del Consiglio sulla scorta anche di un preciso parere legale) seguendo le chiare decisioni delle Sezioni Riunite su spese assolutamente identiche».
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