venerdì,Marzo 29 2024

“Il muro”, l’odissea di un barbiere a Catania durante la visita di Mussolini

Lo spettacolo di Turi Zinna a SpazioTeatro andrà in scena sabato 18 gennaio alle 21 e domenica 19 gennaio alle 18.30

“Il muro”, l’odissea di un barbiere a Catania durante la visita di Mussolini

“Il muro” racconta di un muro provvisorio, una palizzata di legno tirata su a Catania nell’agosto del 1937 in occasione della visita di Benito Mussolini alla città etnea per separare la città barocca dai miseri quartieri popolari. Un muro anticipatore di altri, più recenti, muri. Continua il viaggio di SpazioTeatro nella “Casa dei racconti”. Andrà in scena sabato 18 gennaio alle 21 e domenica 19 gennaio alle 18.30 “Il muro”, drammaturgia ed esecuzione: Turi Zinna, produzione Retablo, in collaborazione con Centro Zo Culture Contemporanee e Rete Latitudini, con il sostegno di Regione Siciliana – Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo.

È l’odissea, tutta dentro la sua città, di un povero barbiere del popolare quartiere catanese di San Berillo che viene scambiato per un altra persona il giorno della visita di Mussolini nel 1937 ed è fatto oggetto delle attenzioni squadriste dei gerarchi locali. Costretto ad ingurgitare un quarto di litro di olio di ricino, tumefatto per le percosse, cerca di tornare a casa al più presto a svuotare l’intestino. Ma per impedire allo sguardo del duce lo spettacolo della miseria che offrivano i quartieri poveri della città, gli zelanti amministratori avevano tirato su delle palizzate che impedivano l’accesso e l’uscita degli abitanti meno abbienti. Il barbiere non trova un buco lungo le barricate che gli possa consentire di rientrare nel suo quartiere. Allora è costretto a intraprendere un viaggio doloroso nella zona bene della città alla ricerca di un bagno. Finisce per defecare davanti al caffè Lorenti, il ritrovo esclusivo della borghesia egemone, che lo respinge schifandolo per non avere saputo trattenere dentro di sé la propria umiliazione. Il resto del suo viaggio prosegue fuori le mura, tra gli scogli lavici e il mare, in direzione di un’alba purificatrice.

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