sabato,Aprile 20 2024

Processo Breakfast, Scajola condannato a due anni. Un anno per Chiara Rizzo

Il procuratore Lombardo aveva chiesto 4 anni e 6 mesi di reclusione per l'ex ministro e sette anni per la moglie di Matacena

Processo Breakfast, Scajola condannato a due anni. Un anno per Chiara Rizzo

Due anni di reclusione per Claudio Scajola per procurata inosservanza di pena nei confronti di Matacena, un anno a Chiara Rizzo per procurata inosservanza di pena nei confronti di Matacena, prescrizione per Mariagrazia Fioredilisi, assolto Martini Politi. Il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo aveva chiesto una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti dell’ex ministro Claudio Scajola; 11 anni e 6 mesi per la moglie di Amedeo Matacena, Chiara Rizzo; 7 anni e 6 mesi per Martino Politi, factotum di Matacena; 7 anni e 6 mesi per Mariagrazia Fioredilisi, segretaria di Amedeo Matacena.

Le accuse agli imputati

Nei confronti degli imputati, il pubblico ministero ha contestato a Scajola l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena e, nei confronti degli altri imputati anche di aver schermato il patrimonio di Matacena, al fine di evitare possibili provvedimenti ablativi da parte dell’autorità giudiziaria. Nei confronti del solo Scajola non è stata contestata l’aggravante mafiosa.

Da Dell’Utri a Matacena

Secondo la ricostruzione del procuratore Lombardo, la rete che si era mossa per consentire all’ex senatore Marcello Dell’Utri di trovare nel Libano il luogo sicuro in cui trascorrere a sua latitanza, avrebbe fatto dei passi anche nel caso di Amedeo Matacena. Una rete che troverebbe il suo fulcro nell’imprenditore Vincenzo Speziali, trait d’union con il Libano, grazie al suo rapporto con l’ex presidente Amin Gemayel. Una rete che è stata cristallizzata all’interno di un’informativa denominata “Stato parallelo”, la quale, stando a quanto detto dal procuratore, ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di numerose persone inserite all’interno della stessa.

Il processo ha visto sfilare tantissimi testi, fra cui anche l’ex premier Silvio Berlusconi e si è occupato anche di quegli aspetti massonici sui quali numerosi collaboratori di giustizia hanno deposto. Come, ad esempio, Cosimo Virgiglio che aveva riferito di aver visto Scajola in abiti massonici. Dichiarazioni fortemente smentite dallo stesso ex ministro e oggi sindaco di Imperia.



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