giovedì,Marzo 28 2024

Giorno della memoria, il conservatorio Cilea suona alla “Mediterranea”

Un concerto all’atelier di ateneo dell’Università di Reggio Calabria lunedì 27 gennaio alle 18

Giorno della memoria, il conservatorio Cilea suona alla “Mediterranea”

Giorno della memoria, il conservatorio Cilea suona alla “Mediterranea”. L’Orchestra d’archi del Conservatorio “Cilea” terrà un concerto all’Atelier di Ateneo dell’Università di Reggio Calabria lunedì 27 gennaio alle ore 18. Le due Istituzioni celebrano così insieme il “Giorno della Memoria”. Per non dimenticare.

In programma musiche di Glazunov, Holst, Elgar, Tchaikovsky, Fauré, Sibelius, Rachmaninov e dell’immancabile Piovani con “La vita è bella”. L’orchestra d’archi del Conservatorio per questo “Concerto della Memoria” sarà formata da 8 professori e 21 studenti. A dirigere sarà il prof. Giuseppe La Malfa. Ingresso libero.

Era il 20 luglio 2000 quando fu istituito il ricordo della Shoah con la legge n. 211: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

In occasione del “Giorno della Memoria” sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere».

La ricorrenza viene celebrata in molti altri paesi dell’Unione europea e ha assunto rilevanza mondiale con la Risoluzione 60/7, approvata dall’ONU il 1° novembre 2005, che rifiuta qualsiasi negazione dell’Olocausto come evento storico e condanna “senza riserve” tutte le manifestazioni di intolleranza religiosa, incitamento, molestia o violenza contro persone o comunità su basi etniche o religiose, esortando gli Stati Membri a sviluppare programmi educativi per infondere la memoria di quella tragedia nelle generazioni future e a mobilitare la società civile per non dimenticare.

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