Elezioni regionali in Calabria, la Santelli incoronata governatrice
I dati non sono ancora ufficiali ma la battaglia è ormai vinta. La nuova governatrice della Calabria è stata accolta dal presidente Berlusconi e dal suo vice Tajani
Un lungo applauso ha accompagnato l’ingresso di Jole Santelli, candidata alla presidenza della Regione Calabria, all’interno delle sale del T-hotel di Feroleto Antico. L’esponente forzista, visibilmente commossa e con un filo di voce, ha rivolto un pensiero speciale alla famiglia, ai nipotini e ai tanti giovani calabresi, orgogliosa per i primi risultati che la danno come super favorita. I dati non sono ancora ufficiali.
La telefonata di Berlusconi
A irrompere nella conferenza stampa, la telefonata del leader di Fi, Silvio Berlusconi:«Finalmente la Calabria può voltare pagina. Con la presidente Jole Santelli diventerà il simbolo del riscatto del Sud». Parole cariche di affetto quelle dello storico presidente di Forza Italia: «Una donna di Fi che ha dedicato la vita alla sua terra. La Calabria – continua Berlusconi – non sarà più terra di inefficienze ma di eccellenze da valorizzare».Apprezzamenti anche nei riguardi del partito: «che certifica così il suo ruolo insostituibile».
«In Emilia – fa presente – abbiamo conseguito una vittoria culturale, significa che la politica è davvero cambiata, la sinistra non riesce più a parlare nemmeno al suo tradizionale blocco di riferimento».
Santelli: «Abbiamo vinto a mani libere»
A chiusura della telefonata, quindi, Jole Santelli ha voluto ringraziare i genitori, e le liste che l’hanno accompagnata in questo percorso verso la Regione e in primis il suo partito:«Abbiamo vinto in Calabria a mani libere». Il riscatto per il Sud, assicura infine, «passa dalla Calabria».
Tajani: «Vinta l’ennesima battaglia»
«Hai combattuto l’ennesima battaglia – ha detto rivolto a Santelli il vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani – una donna seria affidabile, credibile. La tua vittoria pone di nuovo la grande questione meridionale, il Sud non ha bisogno di assistenzialismo, ma di donne e uomini che alzino la testa».