giovedì,Marzo 28 2024

Nino Liotta, candidato sindaco di Reggio con il sogno della “Regione dello Stretto”

Le sue liste saranno aperte per ricevere il contributo di tutti fino alla formalizzazione della candidatura

Nino Liotta, candidato sindaco di Reggio con il sogno della “Regione dello Stretto”

Si candida a sindaco di Reggio Nino Liotta, con la lista “Reggio nuova”. Non è con la destra, né con la sinistra: il suo sogno è creare la “Regione dello Stretto” e poterla candidare ad ospitare Expo 2030. Le sue liste saranno aperte per ricevere il contributo di tutti fino alla formalizzazione della candidatura.

La candidatura

Si è presentato stamane, alla libreria Laruffa, Nino Liotta. Un impegno preso «in linea di continuità per chi, come me – chiarisce preliminarmente – ama la terra d’origine e ritiene che l’impegno dei cittadini, in ogni forma, sia fondamentale per la comunità. La candidatura nasce da un senso di responsabilità. Mi pongo con spirito di servizio al servizio della comunità. E la città il senso di comunità l’ha perso. Mi metto in gioco con una visione politica molto più alta della quale, in questi giorni, tanti si stanno appropriando con un’idea di futuro concreto».

Già consigliere comunale a Reggio nel 2011 e 2012 «Avevo un programma politico ed elettorale condiviso con Massimo Canale, candidato a sindaco con “Energia pulita”. Non si è mossa una virgola dopo 9 anni, forse le criticità sono cresciute. laddove mi vorrà sostenere

Il progetto Anassilaos

«Non porto nulla di nuovo – afferma Liotta – quello che c’è da fare, Anassilla l’aveva capito 500 anni prima di Cristo, aveva già conurbato e messo al centro del Mediteraneno una superpotenza, Reggio e Messina hanno una storia comune da sempre».

Tornando al presente. All’idea dell’unione tra Reggio e Messina espressa qualche giorno fa dai due professori Tonino Perna e Daniele Castrizio, spiega «Due eccellenze della nostra città hanno discusso al Cilea, lanciando una proposta sulla regione dello Stretto, idea che io ho condiviso con Castrizio, che è una delle fonti che mi ha illuminato in questa strada».

La Regione dello Stretto

«Devo dire che mi sono innamorato di questa idea da ragazzino, quando il professor Giuseppe Reale, statista in un’occasione pubblica di fronte a studenti tedeschi in cui si discuteva dell’essere nella periferia dell’Europa, lui prese la parola e disse: “State sbagliando: siete al centro del Mediterraneo”. Finora però questo stretto di mare ci ha diviso invece di unirci».

Liotta riporta uno studio della fondazione Agnelli, risalente a 30 anni fa, che prevedeva la prospettiva di sviluppo nelle aree del Mediterraneo, ponendo l’accento sull’area dello Stretto.

«Io ne ho fatto pubblicamente, il primo gennaio, una professione di fede, questa è la mia visione politica. Nel 2017 ho scritto sulla materia: ho presentato la mia idea dell’aeroporto dello Stretto collegato direttamente a Messina, da sempre ho questa visione. Al di là della primogenitura sulla materia io ne ho fatto il mio credo politico. Il referendum di cui qualcuno parla non è un referendum consultivo, ma un referendum costituzionale. La Costituzione all’art. 132 prevede la possibilità di costituire nuove regioni, comuni, enti».

Reggio e Messina: due città, un unico destino

La procedura è politicamente forte ma molto semplice e Liotta spiega «Un terzo dei comuni delle aree interessate devono fare un’apposita richiesta di referendum popolare, il governo ha il dovere di chiamare in causa, ma solo con potere consultivo, i capoluoghi di regione.

Di seguito si andrà ad una consultazione referendaria delle popolazioni che sanciscono la costituzione o meno di quest’area. Resto allucinato quando si fa confusione. La situazione è molto lineare. Io non penso all’area dello Stretto con protocolli e chiacchiere io penso ad un nuovo ente: la regione dello Stretto e non litigheremo se il capoluogo sarà Reggio o Messina.

La scelta dei 9 assessori

La finalità della costituzione della “Regione dello Stretto” è l’unica politica. Poi c’è la linea amministrativa. E Liotta ha le idee molto chiare. «Voglio essere un sindaco senza deleghe, con nove sindaci accanto a me, non nove assessori: ho bisogno di 9 persone che, con la massima capacità, consapevolezza e autorevolezza si occupino fortemente del loro settore di competenza e che avranno massima autonomia. Il mio dream team ce l’ho in testa e sono mesi che ci lavoriamo e ci confrontiamo».

L’autonomia amministrativa delle province

La preoccupazione è ricucire una provincia disgregata. «Da quando si è sviluppata la follia di sovrapporre la città metropolitana al territorio della provincia, le province sono in completo abbandono. Nella mia visione di Regione dello Stretto ci sono le due città di Reggio e Messina, con una territorialità più stretta e poi ci sono dei centri: Taormina, Milazzo e Barcellona da una parte e Palmi e Locri dall’altra che devono avere un’autonomia amministrativa, per una regione di 6500 chilometri quadrati, per una popolazione di un milione 400mila abitanti, più grandi della Liguria. La ratio è di far diventare centrali le periferie (solo dal punto di vista geografico) di Calabria e Sicilia.

Scelte forti e azioni rapide

Nuova Reggio perché «dobbiamo essere i nuovi calcidesi e rifondare la città e per questo ci dobbiamo impegnare». Riguardo alle liste: «Non mi faccio prendere dalla numerologia, oggi la politica cerca candidati che portano i voti. Non cerco liste perché mi fanno comodo, piuttosto poche liste di gente che ha lo spirito e ci crede. Ci sono queste persone anche se continuerò ad andare avanti visivamente da solo ancora per un po’. Ritengo di dover tenere le porte aperte.

Ho l’idea di portare avanti il progetto con candidati consiglieri che non aspireranno a poltrone, certamente aspireranno ad avere il loro ruolo, ma la cosa fondamentale sarà che avrò con me persone che credono e sostengono un progetto senza un interesse materiale Voglio mani libere per mettere in campo strategie molto forti, in un contesto che sappiamo essere difficile».

Linee guida del “Progetto Anassilaos”

La prima azione da sindaco «sarà andare a Bruxelles e fare ricorsoo alla Corte di giustizia europea contro il contratto Sacal e per la costituzione della Sas (Società aeroporto dello Stretto). Il programma è sintetizzato in punto, ma ancora work in progress e parla di: politiche del lavoro con richiesta di adesione al fus; tolleranza zero sugli abusivismi, cellulari alla guida, igiene cittadina; stop al G5; rispetto assoluto degli istituti previsti nello statuto comunale; istituzione, nella seconda domenica di maggio, del giorno peri referendum comunali; differenziata al 100%.

La vera sfida però «è rappresentata da Expo 2030. La regione dello Stretto, nel 2024, presenterà al governo la propria candidatura a realizzare nel 2030 l’Expo qui sullo Stretto.

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