giovedì,Aprile 25 2024

“A-‘ndrangheta”, il progetto chiude col tema “La coesistenza tra diversi”

Taurianova, diversità, inclusione e principio di uguaglianza sono stati solo alcuni degli argomenti trattati durante l’incontro tenutosi presso l’IIS “Gemelli Careri”

“A-‘ndrangheta”, il progetto chiude col tema “La coesistenza tra diversi”

La coesistenza tra diversi” è stato il tema scelto per l’ultimo incontro del progetto “A-‘ndrangheta” – progettiamo una città senza crimine”, ideato dalla Questura di Reggio Calabria e rivolto a tutti gli studenti della provincia reggina.

Diversità, inclusione e principio di uguaglianza sono stati solo alcuni degli argomenti trattati durante l’incontro tenutosi presso l’IIS “Gemelli Careri” di Taurianova. «Tematiche queste che ci vedono impegnati, da sempre, in prima linea tutti i giorni – ha esordito Pietro Paolo Meduri, dirigente scolastico del Gemelli Careri – Il nostro istituto riserva grande attenzione verso i bisogni di tutti i ragazzi, soprattutto verso coloro che presentano uno svantaggio di tipo culturale o economico-sociale. Non c’è attività scolastica che non veda la loro partecipazione e il loro coinvolgimento».

Le referenti scolastiche del progetto sono le docenti di lettere Carolina Iannì e Antonella Zuccalà, mentre il tutor che ha seguito l’intero progetto è il commissario capo Giuseppe Iannello, dirigente del commissariato di Taurianova, che ha invitato i ragazzi a non avere paura delle diversità ma piuttosto a percepirle come un valore aggiunto: “Bisogna costruire ponti e non ghetti tra le varie realtà sociali – ha affermato – rispettando diritti e segni di appartenenza, affinchè tutti si sentano a casa”.

Appassionato l’intervento di Giorgio Panucci, sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Palmi, che si è concentrato sul contrario di diversità: uguaglianza. Una vera e propria lectio magistralis in cui ha analizzato, insieme alla platea studentesca, l’articolo 3 della Costituzione italiana che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche e condizioni personali e sociali”.

«Un articolo – ha proseguito Panucci – le cui parole sembrano scontate ma non lo sono affatto se pensiamo che la vera e piena uguaglianza è una conquista recente. Ma il cittadino non ha solo diritti, ha anche dei doveri, come ci ricorda l’articolo 2 della Costituzione, ed il suo primo dovere è proprio quello di rispettare l’altro. L’uguaglianza e la parità sono, dunque, la base imprescindibile per la libertà».

«Ma la norma non ha valore se non la facciamo nostra» gli fa eco don Pino De Masi, rappresentante di Emergency per la sede di Polistena, il quale ha posto l’accento, non solo sulla «coesistenza tra diversi», ma soprattutto sulla «convivialità delle differenze»: «Solo così – afferma – la norma diventa vita. Il segreto è non avere paura l’uno dell’altro, perché anche io per quell’altro risulterò diverso. In fin dei conti – prosegue – la diversità è una ricchezza. Dobbiamo sostituire certi vocaboli come sfruttamento, odio, intolleranza, disprezzo con giustizia, amore, tolleranza, rispetto. Ma, soprattutto, dovremmo sostituire la vocale “o” che è divisiva con la vocale “e” che inclusiva. Quindi non “io o tu” ma “io e tu”, quindi noi».

Prezioso il contributo del giornalista Michele Albanese che da anni svolge il mestiere di cronista e attento osservatore del territorio in cui vive: «Ancora oggi – afferma – sussiste una mentalità becera che insegna a considerare inferiore l’altro. Ciò produce sfruttamento, sopraffazione e odio. Mi sono occupato dei casi di schiavitù nel nostro territorio, ho visto le condizioni di sfruttamento dei ragazzi che lavorano in alcuni campi della Piana, trattati come bestie». Ma non bisogna andare così lontano «perché, spesso, le stesse situazioni si ritrovano anche nelle aule scolastiche sotto forma di bullismo» conclude.

Le conclusioni sono affidate all’onorevole Angela Napoli, la cui presenza ha arricchito tutti gli incontri di questo progetto. L’onorevole che ha vissuto gran parte della sua vita nella scuola in qualità di dirigente scolastica, ancora una volta, ha sottolineato l’importanza della cultura e del sapere: «La Costituzione va studiata a fondo, è la legge fondamentale dello Stato che concorre alla formazione di cittadini attivi e consapevoli».

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