Verso il referendum, l’Anpi di Reggio dice No e si appella ai cittadini
Per l'associazione nazionale dei partigiani l'eventuale riduzione dei parlamentari rappresenterebbe «Un taglio alla democrazia»
«Nell’ottobre del 2019 è stata approvata in via definitiva la legge di revisione Costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari“, che ha ridotto il numero dei parlamentari da 945 a 600 (alla Camera dei Deputati da 630 a 400, al Senato della Repubblica da 315 a 200). La riduzione del numero dei Parlamentari è stata presentata come una misura correlata all’esigenza di un contenimento della spesa per il funzionamento delle nostre Istituzioni». Ad affermarlo in una nota è la sezione reggina dell’associazione nazionale partigiani italiani (Anpi).
«In realtà – prosegue il comunicato – da un lato si tratta di una modesta riduzione di spesa, dall’altro, purtroppo, si tratta di un vero e proprio taglio alla democrazia, ed in particolare alla relazione tra rappresentanti ed elettori, con conseguenze particolarmente gravi, soprattutto al Senato, nelle Regioni con minor numero di abitanti. Contro questa ennesima e negativa modifica della Costituzione sono state raccolte le firme per sottoporre a “Referendum Costituzionale” la riduzione del numero dei Parlamentari».
L’Anpi di Reggio Calabria rivolge un appello ai cittadini, ai movimenti, alle associazioni ed alle organizzazioni politico-sindacali, che, in occasione dei precedenti referendum costituzionali del 2006 e del 2016, si sono impegnati per difendere la Costituzione dai ripetuti tentativi di stravolgimento, per partecipare all’incontro programmato per lunedì 2 marzo alle ore 17.00, a Reggio di Calabria, presso la sala riunioni dell’Anpi per costituire il “Comitato per il No” al Referendum Costituzionale indetto per il 29 marzo.
- Tags
- reggio calabria