sabato,Aprile 20 2024

Droga nel messinese, lo stupefacente arrivava dalla Locride

Il blitz coordinato dalla Dda ha documentato l'operatività delle famiglie mafiose di Barcellona Pozzo di Gotto

Droga nel messinese, lo stupefacente arrivava dalla Locride

La droga da vendere sulle piazze di spaccio dell’area tirrenica della provincia di Messina arrivava dalla Locride e dal Catanese. Fiumi cocaina, hashish e marijuana che la famiglia mafiosa barcellonese piazzava poi quasi in regime di  monopolio. E’ quanto emerge dell’operazione antimafia ‘Dinastia’ dei carabinieri del Comando provinciale di Messina e del Ros, che ha portato in carcere 59 persone. Per tutti l’accusa, a vario titolo, è di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minaccia, con l’aggravante del metodo mafioso.

Il blitz è il risultato delle indagini condotte, sotto la direzione della Dda di Messina, dal Nucleo investigativo del Comando provinciale, dal Ros e dalla Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto che hanno consentito di documentare l’operatività della famiglia mafiosa a Barcellona Pozzo di Gotto e sul versante tirrenico della provincia di Messina. Fondamentali per ricostruire gli affari dei boss le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Carmelo e Francesco D’Amico, Franco Munafò, Bernardo Mendolia, Aurelio Micale e Alessio Alesci, attualmente detenuti dopo essere stati arrestati nelle operazioni antimafia ‘Pozzo’ e ‘Gotha’ del Ros. Le indagini hanno dimostrato come, dopo un summit avvenuto nel 2013, in località Spinesante a Barcellona Pozzo di Gotto, i più autorevoli esponenti del clan ancora in libertà, tra cui Francesco Aliberti, Lorenzo Mazzù, Domenico Chiofalo e Aurelio Micale, decisero di mettere le mani sul controllo del traffico delle sostanze stupefacenti. Occorreva integrare gli introiti delle estorsioni, un’attività che in quel periodo si era rivelata particolarmente rischiosa e non più remunerativa come in passato.

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