martedì,Marzo 19 2024

Coronavirus, dopo la chiusura dell’aeroporto si teme per il futuro dello scalo

Il sindaco Falcomatà ha scritto al ministro De Micheli per chiedere al governo di rivedere la propria decisione. Intanto il gruppo Pd del Comune chiede l'istituzione di un tavolo tecnico con la giunta regionale e la sostituzione di De Felice

Coronavirus, dopo la chiusura dell’aeroporto si teme per il futuro dello scalo

Tra le misure più drastiche adottate dal governo nazionale per contenere il diffondersi del Coronavirus c’è sicuramente quella che prevede la chiusura di moltissimi aeroporti in Italia, con la scelta di un solo scalo per Regione da tenere in funzione. In Calabria l’aeroporto che rimane aperto è quello di Lamezia Terme.

A Reggio la chiusura del Tito Minniti sembra destinata, però, a creare mille disagi soprattutto ai cittadini che utilizzavano i pochi voli rimasti per esigenze di salute. Ma la preoccupazione per una decisione del genere è ancora più vasta in quanto il destino dello scalo, affidato alla gestione Sacal, era appeso ad un filo già da tempo. La riduzione di vettori e voli risale a prima dell’emergenza sanitaria e adesso gli operatori commerciali, i professionisti  e l’intera città si chiede se questo provvedimento, seppur temporaneo, non possa preludere ad una chiusura definitiva.

L’appello del sindaco

Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso tutti i propri timori al ministro dei Trasporti Paola De Micheli con una lettera. «Ho scritto al Ministro – ha detto Falcomatà – per chiedere di rivedere questa posizione, ma serve una voce corale da parte di tutta la comunità reggina. Non ci consola il fatto che la decisione riguardi tutte le Regioni che avranno un solo aeroporto operativo, né ci consola di essere in compagnia di altre grandi città come Firenze ad esempio, perché Reggio e Messina sono in condizioni diverse. Non abbiamo alta velocità e collegamenti costanti con le altre città d’Italia e altri modi con i quali garantire il diritto alla mobilità dei cittadini».

Il gruppo Pd attacca De Felice

Alla missiva del sindaco è seguita quella del gruppo Pd formato dai consiglieri comunali Mimmo Martino, Rocco Albanese, Nancy Iachino, Paola Serranò ed Enzo Marra e guidato dal capogruppo componente della Direzione Nazionale pd Antonino Castorina.

«Comprendiamo – affermano gli esponenti del Pd – che  le decisioni prese dal Governo in questa situazione di emergenza hanno coinvolto anche altri scali aeroportuali ma è del tutto evidente che Reggio Calabria è un caso a parte in quanto il sistema di collegamento da e per Reggio Calabria senza un aeroporto funzionante crea un danno enorme sotto tutti i punti di vista ai cittadini reggini a partire da quelli che si muovono per motivi sanitari e di studio».

Da qui la richiesta di «un tavolo tecnico con governo nazionale ed alla presenza del presidente della Giunta regionale Jole Santelli  rispetto alle misure che si vogliono adottare per rilanciare il nostro scalo concludono gli esponenti del Pd, non ci sono più alibi ma solo la consapevolezza che serve agire di comune intento tra tutti gli attori istituzionali per fare si che il Tito Minniti sia una risorsa e non solo un problema sul tavolo di Enac».

«Al presidente di Sacal Arturo De Felice – rilanciano gli esponenti del Pd –  chiediamo nuovamente un passo indietro nell’interesse della città di Reggio Calabria perchè il suo silenzio complice è ancora peggiore dell’indifferenza di chi dovrebbe essere in prima linea insieme all’amministrazione Falcomatà per difendere Reggio Calabria».

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