mercoledì,Aprile 24 2024

Coronavirus a Reggio Calabria, richiesta di aiuto dalle periferie

Una cittadina si appella al sindaco Falcomatà affinché i servizi di aiuti alle persone bisognose siano estese a tutto il territorio comunale e non solo Reggio centro

Coronavirus a Reggio Calabria, richiesta di aiuto dalle periferie

Riceviamo e pubblichiamo:

«Scrivo per rappresentarVi la situazione in un cui versa il paese in cui vivo, ovvero il ridente borgo di Arasì, sito a distanza di soli 8,90 km dal centro di Reggio Calabria.
Nella frazione di Arasì, ad oggi, risiedono 245 abitanti, di cui un’alta percentuale di età superiore ai 75 anni.

In vista delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, come da DPCM 11 marzo 2020, noi abitanti – nel pieno rispetto del decreto – ci ritroviamo nella condizione in cui, salvo gli adeguati mezzi propri per spostarsi, risulta impossibile recarsi in città per far scorta di viveri (in particolar modo di quelli essenziali quali l’acqua).

Si apprezza la lodevole iniziativa dei volontari, nonché dei commercianti che hanno aderito alla consegna a domicilio al fine di reperire i beni di prima necessità, ma è impensabile – anche in questa situazione drammatica – dover assistere all’ennesima discriminazione, poiché tali servizi coprono l’intero centro di Reggio Calabria, fatta eccezione per le frazioni quali Ortì, Podargoni, Terreti, Straorino e, appunto, Arasì.

Mi faccio portavoce degli anziani, in particolar modo di quelli che non possono muoversi di casa né possono effettuare acquisti tramite negozi online, al fine di chiedere all’Ill.mo Sindaco di voler predisporre e autorizzare l’invio degli alimenti con cadenza settimanale (anche tramite venditori ambulanti), giacché auspichiamo che la situazione in cui versa l’intera Italia si stabilizzi per il mese di aprile.
Sono certa che il sig. Sindaco, il quale è attento alle necessità dei cittadini, sia consapevole del disagio che, purtroppo, tale situazione arreca ai soggetti in età avanzata.

L’impegno della popolazione è massimo, ma è altresì essenziale essere messi in condizione di poter vivere serenamente, nonché di essere trattati equamente, quali cittadini, ma prima ancora esseri umani.

Angela Guarnaccia

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