martedì,Aprile 23 2024

Coronavirus, studente reggino denuncia: «Sono rimasto a Milano ma l’Università statale ci chiede l’affitto per restare»

La fuga in massa dal nord non ha riguardato tutti. Un reggino studente a Milano racconta la disavventura dei tanti fori sede rimasti

Coronavirus, studente reggino denuncia: «Sono rimasto a Milano ma l’Università statale ci chiede l’affitto per restare»

Riceviamo e pubblichiamo:

Oggi ho voglia di raccontarvi la mia storia personale. E farvi presente quanto possa essere disgustato dal comportamento tenuto da un ente Statale qual è l’Università degli Studi di Milano. Da pochi giorni, mi sono laureato in Comunicazione Pubblica e di Impresa.

L’ho fatto lontano da casa, Reggio Calabria – ove sono residente – poiché domiciliato presso la “Residenza Edoardo Bassini” dall’anno accademico 2017/2018 in qualità di borsista. In virtù delle scadenze amministrative poste dall’ente regionale lombardo (al 31/03/2020), nel mese di febbraio ho comunicato a chi di competenza – attraverso apposito form online messo a disposizione dall’Università degli Studi di Milano – la mia intenzione di non proseguire il soggiorno presso la struttura abitativa ove mi trovo alla cifra di foresteria, pari a €450,00. Il tutto si è svolto in giorni antecedenti all’inizio della vera e propria emergenza “Covid-19” che, come noto, ha limitato di gran lunga la vita di ognuno di noi.

Il sottoscritto, residente in Regione Calabria, per senso civico e propria scelta, ha deciso di rimanere fin da subito presso la struttura abitativa “E. Bassini” per non arrecare danno ai propri cari ed evitare di diffondere ulteriormente il contagio. La bontà della mia scelta, del resto, ha trovato conferma nelle settimane successive dai decreti emanati dapprima dal Governo e, successivamente, dalle scelte autonome assunte dalle singole Regioni.

Tra queste, in data 21/03/2020, quella della dott.ssa Jole Santelli in qualità di Governatore della Calabria, ove si fa presente la chiusura della stessa regione sia in entrata sia in uscita per qualsiasi e comprovato motivo. Inoltre, in data 22/03/2020, il Governo Conte ha sottolineato come tra i motivi di spostamento non vi sia quello di rientro al proprio domicilio/residenza.

Dunque, in qualità di studente fuori sede residente in una struttura abitativa messa a disposizione dall’Università degli Studi di Milano, mi sono sentito inizialmente tranquillo e tutelato. Peccato, però, che qualche giorno dopo mi sia arrivata la doccia fredda: l’Università Statale (dunque rappresentanza dello Stato) consente al sottoscritto – che ribadisco aveva già dato disdetta nel mese di febbraio poiché impossibilitato a sostenere la spesa mensile di €450,00 – di poter si restare in alloggio presso la struttura ma solo dopo aver versato la quota mensile. A mio modo di vedere, un’estorsione in piena regola. Anche perché, con fondi messi a disposizione dal DSU (ente Regionale), altre Università di Milano – leggasi Bicocca – hanno provveduto a tutelare i propri studenti in foresteria (che avevano già dato preavviso di non rinnovo alla data successiva al 31/03) consentendo l’alloggio in modalità gratuita.

Pur avendo provveduto al pagamento di quanto dovuto, in un momento di grave difficoltà economica per tutti i cittadini italiani, non posso non rammaricarmi dallo scarso senso di comunità mostrato dall’Università degli Studi di Milano che, anziché premiare i suoi studenti intelligenti e capaci di seguire le direttive ‘statali’, li ricompensano chiedendo ingenti somme. Ed è per questo che vorrei denunciare una situazione imbarazzante e che personalmente merita rilievo mediatico: io sono riuscito a saldare quanto dovuto, ma altri ragazzi nella mia stessa condizione possono fare lo stesso? Può, un ente universitario statale, mettere in condizione i propri studenti di metterli difronte a una scelta tanto insensata e contro legge richiedendo un esborso economico non indifferente? Personalmente sono rammaricato e deluso perché oltre al danno di dover stare lontano dai propri affetti si aggiunge la beffa di dover mettere mano al portafogli. In un periodo storico ove addirittura diversi locatori privati chiudono un occhio e consentono il posticipo delle rate mensili.

Un (ex) studente fuori sede deluso e amareggiato.

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