giovedì,Aprile 25 2024

Coronavirus, a Rosarno l’allarme è rientrato ma rimangono le misure prese

Il sindaco Giuseppe Idà fornisce i numeri dello screening dopo la positività di un medico di base. «Su 54 tamponi effettuati soltanto uno è risultato positivo»

di Agostino Pantano

Buone notizie, ma brutte immagini, da Rosarno dove una settimana fa si temeva un contagio di massa.

Aveva destato allarme la positività di un medico di base, che aveva fatto visite nei sui studi sparsi in 6 paesi tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. 

Montata la tenda per i tamponi a tappeto, il sindaco Giuseppe Idà fornisce i numeri dello screening. «Dell’elenco di 130 pazienti fornitoci dal dottore – spiega – sono stati fatti 54 tamponi e solo uno è risultato positivo: un dato che ci fa scongiurare la brutta prospettiva che temevamo».   

Su 15.000 abitanti sono 3 in tutto i positivi, oltre al medico e al paziente, anche la moglie del professionista, ma il primo cittadino chiarisce che «la tenda installata rimarrà per eventuali altre esigenze». Idà ha inoltre chiarito che «il dipartimento Prevenzione si è mosso con celerità, non ritenendo di dover fare i tamponi a tutti i pazienti entrati in contatto, proprio perché non basta aver interagito con il medico per avere il sospetto di un contagio, tenuto conto che il professionista ci ha comunicato di aver comunque sempre usato le precauzioni del caso». 

Un protocollo preventivo scattato immediatamente, ma la guardia rimane altaassieme alla preoccupazione, in una cittadina sede di un importante snodo ferroviario presidiato dalle forze dell’ordine, ma con i social che mostrano davanti alle poste assembramenti di irresponsabili. 

Ci sono supermercati le cui file sono disciplinate, e altri dove sono più le auto parcheggiate che i clienti che aspettano distanziati per evitare contagi.

Nel paese noto anche per gli ammassamenti degli africani non si vedono disobbedienze degli stranieri, semmai si nota una superficialità, anche generalizzata, che spinge il sindaco a ripetere i suoi appelli. 

«Il nemico è dietro l’angolo – conclude – non bisogna abbassare la guardia, seppur di fronte a notizie incoraggianti».         

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