Coronavirus a Reggio Calabria, solidarietà contagiosa. Dall’idea di due eufemiesi si è mobilitata un’intera comunità
Nel giro di pochi giorni sono state consegnate più di 500 mascherine e l'iniziativa solidale è diventata "virale"

Di Carmen Oliverio (LaCSchool)
Covid-19 sta mettendo in ginocchio l’intero sistema mondiale, ospedali al collasso, produzione quasi del tutto azzerata, strutture pubbliche e private chiuse al pubblico, uno scenario così, probabilmente non si vedeva dai tempi del secondo dopo guerra.
Certamente il virus ha destabilizzato gli equilibri, facendo riscoprire agli italiani e in particolar modo ai calabresi quel senso di comunità che nel tempo era stato un pò accantonato.
Da qui, la storia di due donne che, a Sant’Eufemia D’Aspromonte, un piccolo centro del reggino, hanno messo la loro arte a disposizione degli altri, offrendo in forma del tutto gratuita mascherine da donare ai propri concittadini.
L’iniziativa
Tutto prende avvio qualche settimana fa, quando l’OMS dichiara lo stato di pandemia mondiale e scatta immediatamente la corsa per accaparrarsi beni di prima necessità, disinfettanti e mascherine; proprio queste ultime, così come tutto il resto, diventano introvabili, più rare dell’oro quasi, quindi, come si dice in questi casi: bisogna fare di necessità virtù.
Così hanno fatto Mariarosa e Carmela Tripodi, due eufemiesi, donne normalissime, entrambe madri di famiglia che di tanto in tanto passano del tempo insieme per coltivare una passione che le accomuna: la sartoria artigianale.
In un primo momento hanno iniziato a cucire per i propri cari delle mascherine in cotone e lavabili, ma, la notizia fa ben presto il giro del paese e quindi, in questa situazione di particolare emergenza, hanno pensato: perché non mettere a disposizione degli altri la nostra passione?
Non ci hanno pensato due volte, si sono rimboccate le maniche, acquistando inizialmente di tasca propria tutto il necessario e nel giro di pochi giorni hanno realizzato più di 500 mascherine mettendo da parte i loro doveri di mogli e madri.
Il fatto è piaciuto a molti, che, di buon cuore, hanno voluto supportarle donando ciò che poteva essere utile per le protezioni anti-covid19. Sono poi state distribuite con l’aiuto della farmacia del dottor Gaetano Cianci, prediligendo prima di tutto infermi, anziani e persone bisognose.
La “viralità” della questione, ha oltrepassato brevemente anche i confini del paesino tanto che Carmela e Mariarosa hanno donato alcune di esse, al personale sanitario dell’istituto Ortopedico “Franco Faggiana” di Reggio Calabria.
«Lo faccio con il cuore, senza aspettarmi nulla in cambio» dice Mariarosa.
Una solidarietà contagiosa
In contemporanea la “contagiosità” ha dato vita, a un altro tipo di progetto che, su iniziativa del Dottor Antonino Gerace, Presidente della Protezione Civile di Rizziconi e Vice Presidente Regionale della Pro.Civ. Calabria, del Prof. Filippo Ascrizzi volontario della Pro.Civ. Rizziconi e della Farmacia del Dottor Cianci vede all’attivo la produzione di 1000 mascherine in tnt 3 strati, che, ci tengono a precisare i promotori, non garantiscono una totale protezione ma aiutano a ridurre i rischi del contagio.
La realizzazione è stata affidata, in forma del tutto gratuita a Mariarosa Tripodi, Carmela Tripodi, e Cirillo Anna, inoltre, è attivo anche un servizio di consegna a domicilio per gli anziani o per tutti coloro che hanno difficoltà.