venerdì,Marzo 29 2024

Presunta aggressione ai vigili urbani, l’avvocato Saraò replica ai sindacati

Il legale alla Cisl: «Vassallaggio e sospetta solidarietà»

Presunta aggressione ai vigili urbani, l’avvocato Saraò replica ai sindacati

Riceviamo e pubblichiamo la controreplica dell’avvocato Maria Beatrice Saraò alla Cisl-Fp sul caso della presunta aggressione ai vigili urbani di Reggio Calabria:

Con sbigottito stupore leggo, trasalendo e sobbalzando, la sbalorditiva nota sindacale diffusa dalla CISL-FP che traduce una condizione di subalterno vassallaggio e sospetta solidarietà espressa al Comandante della Polizia Urbana ed agli altri operatori, “a tutela della loro professionalità che da sempre hanno contraddistinto il Corpo della Polizia Locale”.

Evidentemente, la tibia plurifratturata, il trauma contusivo distorsivo, l’infrazione al malleolo, ed altro, sono soltanto vagheggiamenti surreali del malcapitato A.L., o, alternativamente, la conseguenza di un fantomatico “incidente stradale”. Infatti, lo stesso, di anni 56, invalido al 100%, affetto da diverse patologie, anche di natura epilettica, si è improvvisamente “travestito” da imbattibile energumeno spedendo, agevolmente, in ospedale ben tre vigili ed il loro autoritario Comandante, mai tale qualificatosi.

Laddove, agli stessi, pur senza un graffio, escoriazioni, contusioni ed altro, sono stati prognosticati quindici giorni di guarigione s.c. . La CISL-FP, intervenendo con perfida ipocrisia, è apparsa inverecondamente al servizio dell’infido mendacio, accelerando il palpito dell’incontenibile orrore ispirato dall’evidente necessità di ovattare, minimizzare o, addirittura, negare la cruda, travolgente e preoccupante realtà. Impegnandosi, ultra vires, con triste teatralità, nell’acrobatica ed elusiva “tutela” dell’operato e della professionalità che “da sempre hanno contraddistinto il Corpo della Polizia Locale”.

Sul punto, sottolineando che, indubbiamente, all’interno del nucleo della P.M., sicuramente agiscono tanti apprezzabili profili professionali, non ho alcuna difficoltà ad eccepire l’assoluta pretestuosità dell’audace sortita, atteso che già il sindaco Pino Mallamo, quarant’anni or sono, parlò apertamente di scioglimento della Polizia Urbana; un ex comandante è stato rimosso e trasferito momentaneamente nei ruoli amministrativi; un ufficiale ed un sottoufficiale, le cui mogli erano titolari di un’avviatissima agenzia assicurativa, sono stati tratti in arresto dal pm Bruno Giordano; un altro vigile, oggi in pensione, era soprannominato il vigile “più oltraggiato d’Italia”; ed ai giorni nostri, il rifiuto ripetuto di intervenire per impedire costruzioni edilizie fuori legge e ripetutamente segnalate (è pendente un processo); la tolleranza di un gazebo estivo nonostante la perenzione del termine finale fosse superata da almeno quattro mesi, ed anche qui, nessun intervento, salvo il successivo sequestro ma da parte dell’Arma dei Carabinieri (pende processo); indisturbato, quotidiano commercio con box a posto fisso di prodotti ittici; occupazione abusiva di spazi pubblici; ecc.

Il tutto fatalmente confliggente con il funambolesco assunto sostenuto temerariamente sul versante sindacale, ostentando, con prosopopea, una traballante, persistente e lodevole inattaccabilità della P.U. Per completare, il quadro tenebroso che perimetra il disgustoso ed omissivo modus operandi ex adverso, soccorre, ex plurimis, l’infantile solidarietà espressa a “Sezioni Unite” ed a più riprese, sia dai vertici istituzionali comunali (Falcomatà, Zimbalatti) che da parte sindacale, che sottolinea molto falsamente (Falcomatà dixit) che “questo tizio ha deciso di regolare con calci e pugni il conto della multa fatta (quando mai?) per aver guidato quando non doveva (falso storico) persino con la patente scaduta (vige la proroga…) e con la figlia a bordo. Una follia”. Perseguendo, fisiologicamente, il miraggio dell’immunità processuale del Comandante et alios, mediante il fallace ricorso allo stravagante e prepotente inseguimento di egoistici e protettivi interessi del Corpo della P.U., al fine di fronteggiare la non gradita ed alquanto preoccupante trasmissione degli atti al pm.

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