giovedì,Aprile 25 2024

L’appello del sindaco di Locri: «Interventi immediati per l’ospdale»

Giovanni Calabrese con una lunga lettera ripercorre la tormentata storia del nosocomia e chiede una svolta al governo regionale

L’appello del sindaco di Locri: «Interventi immediati per l’ospdale»

Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha scritto una lunga lettera ai cittadini con un appello alla Regione per provare a dare una scossa in relazione alla gestione dell’ospedale.

«Cari Cittadini della Locride, in questi difficili giorni, avverto, con maggiore preoccupazione e ansia, il problema sanità e del nostro ospedale – scrive il sindaco –  Emergono in modo drammatico quelle carenze strutturali e organizzative che per anni sono state costantemente denunciate senza trovare alcun riscontro nelle preposte autorità politiche e sanitarie. Situazioni che ti fanno maggiormente riflettere. La struttura ospedaliera della Locride, che da anni è oggetto di mirata e voluta disattenzione e di quotidiano saccheggio, continua ad essere la più importante criticità e priorità della Locride».

«La situazione oggi continua ad essere seria, preoccupante, imbarazzante. – scrive ancora Calabrese – Dentro di me accumulo delusioni e rabbia, ma non ho voglia di mollare la presa. Purtroppo si parla sempre del problema senza mai alcun riferimento ai responsabili dello sfascio che continuano indomiti nella gestione clientelare e scellerata della struttura sanitaria. È proprio da lì che dobbiamo partire se vogliamo invertire la rotta. Non è possibile che non si riesca a dare all’ospedale della Locride libertà e dignità. Serve una coraggiosa e immediata rivoluzione. Ora o mai più!»

«Innanzitutto – sostiene il sindaco – serve per l’ospedale una guida capace, competente, autonoma e non politica! Anche in questa preoccupante circostanza della pandemia Covid-19, guardando dentro l’ospedale, abbiamo visto una serie di  vicende assurde, grottesche, ridicole, vergognose. Una struttura sanitaria senza “testa” e sicurezza che non diventa un focolaio solo perché grazie al cielo il Coronavirus non è passato da contrada Verga, altrimenti avremmo assistito ad una indubbia strage di innocenti.  Anche con la gestione commissariale è accaduto di tutto. Un funzionario della Prefettura,  inviato a Locri come rappresentante dei Commissari dell’Asp, per contribuire ad affrontare e a risolvere le tante problematiche, è andato via dopo qualche mese incredulo e  sconfortato. Una persona perbene e dello Stato che ha alzato bandiera bianca dopo sei mesi e dopo aver capito l’andazzo e la totale impossibilità a cambiare le cose».

«Ci sono voluti cinque anni – ricorda il primo cittadino  -per far arrivare il nuovo apparecchio per la Tac (sul curioso funzionamento a singhiozzo della tac e della radiologia si potrebbe scrivere un libro!!!). Si é in attesa della risonanza magnetica, il cui acquisto è stato perfezionato da almeno tre anni, ma la risonanza si è persa per strada.  L’elenco delle cose vergognose è lungo. Dagli ascensori, ai cambi turno, alle ben remunerate prestazioni aggiuntive e reperibilità. Potrei raccontarvi altre centomila nefandezze che ho conosciuto e toccato con mano in questi anni e ho capito anche che nell’ospedale di Locri tutto è difficile ma vi garantisco niente impossibile se c’è la volontà».

«Oggi  alla presidenza della Regione Calabria c’è Jole Santelli, alla quale molti, furbescamente e maliziosamente, vorrebbero addebitare le responsabilità di questa drammatica situazione. A Lei chiedo un intervento certo e definitivo, perché l’ospedale di Locri deve essere immediatamente, senza se e senza ma, affidato a persone capaci, competenti, libere di pensare e libere di agire. Oggi il Presidente  Jole Santelli, il Deputato del nostro collegio elettorale Francesco Cannizzaro e il locrese consigliere regionale Raffaele Sainato hanno l’obbligo morale di intervenire per invertire la rotta. Proprio a loro, al quale mi lega un rapporto sincero di amicizia, chiedo il coraggioso intervento politico per cambiare le cose e per dimostrare di essere diversi dagli altri e di agire subito perché non c’è più tempo».

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