domenica,Novembre 3 2024

Coronavirus, il monito di LocRinasce: «Preparare e potenziare il territorio»

Il movimento politico locrese preoccupato: «Oggi siamo più a rischio. Nodo tamponi centrale nella gestione della crisi»

Coronavirus, il monito di LocRinasce: «Preparare e potenziare il territorio»

Il movimento LocRinasce, in considerazione della rilevante ricaduta che la gestione dell’emergenza Covid-19 ha anche sui settori economici, ritiene che preparare e potenziare il territorio debba essere visto sotto un duplice aspetto.

«Da una parte – si legge in una nota – il potenziamento dei servizi sanitari territoriali, dall’altro l’integrazione ed il raccordo con la rete dei servizi socio-sanitari e sociali, compresi i servizi del terzo settore. L’assenza di programmazione, di integrazione e di coordinamento potrebbe minare qualsiasi sforzo fatto a livello di singola amministrazione. La possibilità di contenere e limitare la diffusione dell’epidemia dipenderà, infatti, dalla capacità di risposta di tutto il sistema nel suo complesso».

«I servizi territoriali devono essere rafforzati in modo sostenuto, anche perché la maggior parte delle persone positive al Covid-19 non avrà bisogno di ricovero ospedaliero ma di essere trattata a domicilio con un adeguato livello di assistenza. Per quanto riguarda i servizi sanitari dedicati territoriali, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, con delibera n° 245 del 16 aprile scorso, ha provveduto ad istituire le Unità speciali di Continuità assistenziale (USCA), che operano in coordinamento con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera scelta ed il Servizio di Igiene e Sanità pubblica».

«Delle dodici previste, tre insistono sul territorio della Locride, precisamente a Ferruzzano, Marina di Gioiosa Jonica e Riace. Queste unità operative devono essere attivate e rese operative nel più breve tempo possibile, in quanto di fondamentale importanza per la sorveglianza e l’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19 che non hanno necessità di ricovero ospedaliero e che possono essere assistiti presso il proprio domicilio o, qualora questo non fosse possibile, presso strutture alternative identificate allo scopo. Il dramma accaduto nelle residenze per anziani di Chiaravalle e di Torano, diventate esse stesse, in brevissimo tempo, da luogo di assistenza e di cura, veicolo di infezione, dovrebbe aver insegnato qualcosa».

«Altrettanto importante è, quindi, individuare, da subito, sul territorio le strutture alternative che possono ospitare le persone che vivono in abitazioni dove l’isolamento non può essere garantito in totale sicurezza sino alla completa guarigione. Questa seconda fase dell’emergenza è molto delicata, soprattutto per un territorio come il nostro dove il virus, grazie al rispetto delle misure di distanziamento sociale, ha avuto modo di circolare poco. Proprio per questo, paradossalmente, oggi siamo più a rischio».

Questo punto richiama il tema dei tamponi che continua ad essere un nodo centrale nella gestione della crisi. «Ci sarà necessità di avere sul territorio ampia disponibilità di tamponi – ammonisce il movimento locrese – e, soprattutto, di poter avere in tempi molto rapidi il risultato di questi test. In questa seconda fase, ovunque dovesse verificarsi un focolaio, sarà necessario individuare, nel più breve tempo possibile, tutti i contatti diretti ed indiretti dei positivi ed isolare i contagiati, anche se asintomatici. Come Movimento politico LocRinasce ci uniamo a quanti, in questi giorni, hanno sollecitato che il laboratorio dell’Ospedale di Locri fosse messo nelle condizioni di poter svolgere questa attività al fine di eliminare i tempi di attesa che potrebbero avere sul territorio conseguenze gravissime».

«Se non saremo nelle condizioni di garantire tutto questo – conclude LocRinasce – purtroppo, il virus potrebbe continuare pericolosamente a circolare e a condizionare in maniera pesante anche la ripartenza dei settori economici del nostro territorio».

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