giovedì,Aprile 25 2024

Crisi idrica, Chizzoniti: «Falcomatà chieda scusa alla città»

L'ex presidente del consiglio comunale tuona: «La diga sul Menta non ha risolto i problemi. I cittadini siano informati»

Crisi idrica, Chizzoniti: «Falcomatà chieda scusa alla città»

«Nei giorni 27 e 28 agosto 2018 il Sindaco Giuseppe Falcomatà, oggi in quanto mai gradita “prorogatio”, con la contestuale, autorevole partecipazione di Mario Oliverio, Presidente della Giunta Regionale e Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale, nell’ambito della cerimonia taglia-nastro organizzata per l’inaugurazione della faticosamente completata diga sul Menta, quasi con dignità pontificia e con slancio ed ardore apostolico, annunciando la immediata cessazione della secolare emergenza idrica reggina, conclamò: “La politica degli ultimi cinquant’anni dovrebbe chiedere scusa alla città”». Così in una nota l’ex presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria Aurelio Chizzoniti.

«Dopo quasi due anni dalla trionfale esaltazione istituzionale, ormai da una settimana, in Contrada Gagliardi (e come già precedentemente accertato in tantissime occasioni, anche in altre parti della città), l’acqua scorre per non più di tre ore al giorno, esattamente dalle ore sei alle ore undici della mattina, per poi sparire per il resto della giornata. Il tutto nel contesto di evidentissime manovre aliunde raffinatamente concepite e cinicamente realizzate, senza neanche percepire la elementare sensibilità di informare doverosamente la comunità interessata».

«Nel caso di specie, a dir poco, quanto mai adirata e furibonda, nella cui ottica l’amministratore di un affollato condominio riferisce di aver segnalato il tutto anche in Prefettura. Allo stato, però, senza esito. Si ripropone, quindi, impietosamente, il dramma della persistente e diffusa carenza idrica cittadina, nonostante l’accresciuta disponibilità del prezioso liquido per via della strombazzata entrata in funzione della diga sul Menta. Sorge spontaneo un interrogativo: se l’acqua manca ad aprile e maggio, cosa c’è da aspettarsi nei mesi di luglio ed agosto? Per Falcomatà sicuramente nulla, mentre, certamente, la collettività continuerà ad essere forte, ancorché crudelmente penalizzata nell’avversa “fortuna”, di dover subire quotidianamente l’ormai evidente e vistosa insufficienza politico-amministrativa che dilaga, ancora per qualche mese, a Palazzo San Giorgio. Conclusivamente, se il sindaco avvertisse la benché minima significativa, delicatezza emotiva, dovrebbe, con retto ed onesto pudore, adeguare il proclama dell’ottobre 2018, alla sconvolgente ed opprimente realtà attuale, ovvero: “La politica degli ultimi cinquanta mesi (quella in carica…) dovrebbe chiedere scusa alla città”».

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