venerdì,Marzo 29 2024

Coronavirus, assembramenti vietati sul lungomare di Gioia Tauro: le forze dell’ordine mandano tutti a casa

In tanti, non solo tra podisti e runner, hanno preso d'assalto la via marina, approfittando della bella giornata di sole. Fondamentale l'intervento delle forze di polizia

Coronavirus, assembramenti vietati sul lungomare di Gioia Tauro: le forze dell’ordine mandano tutti a casa

Nel primo giorno della fase 2 il lungomare di Gioia Tauro è stato preso d’assalto da un migliaio di persone, perlopiù runner e podisti che, approfittando della bella giornata di sole, sono tornati a riappropriarsi di uno spazio pubblico. Il problema vero è che, al di là di chi ha scelto legittimamente di mettere tuta e scarpe da tennis, ci sono state centinaia di persone che, invece, si sono presentati come se dovessero fare una semplice passeggiata, ovviamente ancora vietata dalle norme restrittive del Governo. È stato quindi necessario un intervento deciso da parte delle Forze dell’Ordine a causa dei troppi assembramenti, prontamente rimossi. Sul posto sono giunti gli equipaggi del Commissariato di Gioia Tauro, agli ordini del dirigente Diego Trotta, e quelli della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, diretti dal capitano Gabriele Lombardo.

Creare assembramenti è uno dei divieti contenuti nelle ultime disposizioni del Dpcm sulla fase 2 dell’emergenza Coronavirus a livello nazionale, insieme al rispetto del distanziamento sociale. Gli sport individuali, lo ricordiamo, sono consentiti ma non in gruppo.

E dire che la cittadina di Gioia Tauro, sino ad oggi, aveva rispettato scrupolosamente le regole, evitando qualsiasi particolare violazione e dimostrando particolare disciplina. Probabilmente i lungi giorni di “clausura” hanno portato grande stanchezza e voglia di uscire a prendere un po’ d’aria. L’allentamento delle misure, dunque, potrebbe essere stato frainteso. Ed è per questa ragione che gli altoparlanti di Polizia e Carabinieri sono serviti a riportare la calma sul lungomare, con il consueto buon senso da parte degli operatori che non hanno elevato sanzioni, ma hanno piuttosto inteso far comprendere alla cittadinanza come fosse necessario evitare simili azioni per non pregiudicare i numerosi sacrifici fatti sino ad oggi.

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