venerdì,Marzo 29 2024

Coronavirus, Vilasi (Cisl): «Mancati tamponi ai pompieri? L’Asp chiarisca»

Il sindacalista reggino: «Anche loro impegnati in prima linea nel contenimento dell'epidemia»

Coronavirus, Vilasi (Cisl): «Mancati tamponi ai pompieri? L’Asp chiarisca»

«Siamo veramente costernati dal riscontro ricevuto dall’Asp reggina, circa la disponibilità di eseguire ai Vigili del Fuoco, i tamponi per la ricerca di CoVID-19». Ad affermarlo in una nota è il segretario generale della Cisl di Reggio Calabria Filippo Vilasi. «Nelle scorse settimane, come rappresentanti dei lavoratori Vigili del fuoco, questa segreteria aveva rivolto un appello alla Presidente della Regione Calabria Jole Santelli, affinché si trovasse la possibilità di sottoporre allo screening Covid-19 coloro i quali, soprattutto in questo momento di particolare difficoltà, sono quotidianamente al fianco dei cittadini calabresi per garantire il soccorso pubblico e la difesa civile».

«Condividiamo e riteniamo giusto la scelta di dare priorità, almeno nella prima fase dell’emergenza, a tutti gli operatori sanitari, certamente quelli più esposti, ai pazienti ospedalizzati e a tutte le categorie previste nelle Ordinanze del Presidente della Regione Calabria n.20 e 27 del 27 marzo e del 13 aprile 2020».

«Riteniamo altrettanto giusto però, nel momento in cui veniamo a conoscenza che tale necessità è già stata riconosciuta per altri corpi che si occupano di sicurezza, che la necessità di sottoporsi a tampone sia riconosciuta anche per i Vigili del Fuoco».

«Di ciò ne siamo convinti nella consapevolezza della quotidiana attività svolta a contatto con i cittadini, e non possiamo permettere che i Vigili del Fuoco rappresentino loro stessi, un rischio per i cittadini nei vari interventi di soccorso tecnico urgente. Rammentiamo, inoltre, che i Vigili del Fuoco, in tutta questa emergenza, sono impegnati in prima linea al contenimento dell’epidemia con interventi di sanificazione ed in attività di supporto ai sindaci calabresi».

«Nel momento in cui ci apprestiamo ad affrontare una fase nuova, dove troppe sono ancore le incognite ed in cui si rende necessaria una seppur graduale, ripresa delle attività economiche, con maggiore circolazione di persone e conseguente maggiore rischio di contagio, auspichiamo che al più presto vengano accolte, da chi di dovere, le nostre richieste».

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