venerdì,Marzo 29 2024

«Guardava oltre gli interessi di parte». L’associazione Anassilaos ricorda Aldo Moro

La figura del politico ricordata dal sodalizio culturale nel 42esimo anniversario della sua scomparsa

«Guardava oltre gli interessi di parte». L’associazione Anassilaos ricorda Aldo Moro

Ancora un incontro “in remoto” promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con lo Spazio Open, disponibile sul sito Facebook dell’Associazione Anassilaos e su You Tube. Al centro della riflessione di Vincenzo Musolino la figura di Aldo Moro nel 42esimo anniversario della sua scomparsa.

Collaboratore giornalistico, docente di diritto e di economia specializzato nelle attività di sostegno ai disabili, Vincenzo Musolino è un cultore del pensiero politico occidentale e di teologia. Dottore di ricerca in ‘metodologie della filosofia’ presso l’Università di Messina nel 2008 pubblica il testo: “Potere e paranoia. Il concetto di potere nell’analisi di Elias Canetti e nel 2015 il saggio “Eccezione e Trascendenza. La Teologia Politica di Carl Schmitt”. Al di là delle note vicende del rapimento e dell’uccisione di Moro, ancora non pienamente chiarite  e che sono parte del cosiddetto “affaire Moro”, non oggetto della presente conversazione, lo studioso si propone di analizzare il pensiero e l’operato dello statista in due dei momenti chiave della storia dell’Italia repubblicana: la stesura della Costituzione alla quale diede un contributo che appare sempre più significativo alla luce dei più recenti studi e la nascita del Centrosinistra, di quell’accordo tra democristiani e socialisti, contrastato dai settori politici, economici ed ecclesiastici più retrivi del Paese (Confindustria  e settori della Chiesa Cattolica) che ha costituito, pur con tutti i suoi limiti, uno dei momenti di maggiore avanzamento politico e sociale del nostro Paese. Del centrosinistra, come tentativo di coinvolgimento delle forze popolari, Moro è stato un protagonista assoluto.

«La lucidità della sua visione politica, nutrita e intrisa dei valori cristiani più autentici, e mai fine a se stessa, lo portava a concepire, pur negli ultimi anni della Repubblica, convulsi e caratterizzati dall’esplodere del terrorismo rosso e nero, ancora più audaci ed avanzati equilibri politici. Era il compromesso storico e l’incontro con un partito di massa, come il Pci, che doveva e poteva garantire quella unità di tutti coloro che si indentificavano nei comuni valori della Costituzione. La sua tragica scomparsa tolse di mezzo – forse non a caso – scrive in una nota di commento Stefano Iorfida, Presidente di Anassilaos – l’unico uomo politico capace di guardare oltre la contingenza e l’interesse di parte. Dopo di lui fu il pentapartito, la corruzione elevata a sistema di governo, tangentopoli, la fine della prima repubblica e l’imbarbarimento della lotta politica nel nostro Paese che è sotto gli occhi di tutti».

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