venerdì,Marzo 29 2024

Discarica di Comunia, l’Ancadic conferma la contrarietà alla riapertura

Lazzaro, Crea precisa le richieste del comitato: «Mettere in sicurezza la discarica in questione, predisporne la definitiva chiusura e cercare un altro sito idoneo»

Discarica di Comunia, l’Ancadic conferma la contrarietà alla riapertura

«Il Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 4 – Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali della regione Calabria, con decreto del Dirigente Generale, Arch. Orsola Reillo, nr. 1961  del 26 febbraio 2020 si è espresso favorevolmente sul progetto riguardante la discarica di Comunia ed ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale subordinandone il rilascio al rispetto delle prescrizioni in esso contenute». Così, in una nota, Vincenzo Crea, referente unico dell’Ancadic e responsabile del Comitato Torrente Oliveto.

«L’ampliamento della discarica potrà essere realizzato solo ed esclusivamente se dalle verifiche di stabilità dei pendii nei confronti di superfici di rottura profonde sia accertato il rispetto dei fattori di sicurezza. Ma, come ampiamente illustrato da questa associazione, non è soltanto una questione di stabilità dei pendii, bensì anche di altri fattori tra cui la viabilità.

La nostra richiesta è sempre la stessa. Mettere in sicurezza la discarica in questione, predisporne la definitiva chiusura e cercare un altro sito idoneo alla realizzazione di una nuova discarica di servizio, nel rispetto di tutte le condizioni e prescrizioni attinenti.  

Non ci meraviglieremmo se si ripetesse l’analoga situazione riferita al Nuovo depuratore dell’Oliveto che nonostante le numerose segnalazioni e osservazioni presentate dalla scrivente associazione con le quali si evidenziava fortemente  l’inidoneità del sito per la sua vicinanza al torrente Oliveto, l’opera è stata realizzata e messa in esercizio e dopo qualche anno l’impianto è stato sequestrato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sul quale ancora oggi vige  il vincolo del sequestro preventivo.

Resta da dire che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro la sentenza del TAR di Reggio Calabria che aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Comune di Motta SG teso ad ottenere l’annullamento del verbale conclusivo della conferenza di servizi  del 25 luglio 2018, ciò non dovrà essere motivo per deporre le armi, anzi visto che la Regione si è espressa favorevolmente ed ha autorizzato il progetto in questione riteniamo siano maturate le decisione per adire senza perdite di tempo  le vie giudiziarie, TAR ed eventualmente Consiglio di Stato, come peraltro più volte dichiarato dal Sindaco stesso. Rimaniamo in attesa di conoscere le decisioni assunte dal Comune».

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