mercoledì,Aprile 24 2024

Asp di Reggio Calabria, Cotticelli respinge la proposta di dissesto

Tra le ragioni del "no": il blocco dei pagamenti di tutte le posizioni debitorie pregresse degli attuali fornitori, con non pochi problemi per l’erogazione degli attuali servizi sanitari

Asp di Reggio Calabria, Cotticelli respinge la proposta di dissesto

Con una lettera inviata alla Corte dei Conti, alla Prefettura di Catanzaro, al collegio sindacale dell’Asp di Reggio e al dipartimento Tutela della Salute il commissario ad acta per la sanità regionale Saverio Cotticelli ha respinto la proposta di dichiarazione del dissesto finanziario avanzata dalla triade commissariale che guida l’azienda sanitaria reggina dopo lo scioglimento per mafia.

Tra le ragioni del “no” del generale al default «l’inidoneità dell’ente a svolgere le funzioni e a erogare i servizi indispensabili e il suo stato di insolvenza finanziaria, dunque l’esistenza di debiti liquidi ed esigibili cui non possa validamente farsi fronte né con la delibera di riequilibrio né con quella di riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La dichiarazione di dissesto – scrive Cotticelli – determinerebbe il blocco dei pagamenti di tutte le posizioni debitorie pregresse degli attuali fornitori, con non pochi problemi per l’erogazione degli attuali servizi sanitari, nonché il blocco di tutte le risorse pregresse 2018 e ante da assegnare all’Azienda».

Quello che emerge dalla missiva è una situazione finanziaria al collasso, con ben sei bilanci da approvare (dal 2013 al 2018), con un contenzioso, tra cause civili e commerciali, che sfiora il miliardo di euro. «Non è presente – scrive – alcuna valutazione in merito al fatto che il contenzioso rappresentato sia in parte già superato da pignoramenti non regolarizzati degli anni pregressi; al proposito si vedano le partite richiamate nelle delibere di richiesta di dissesto, relative “alle poste debitorie pregresse non contabilmente sistemate e in particolare debiti da regolarizzare su pignoramenti assegnati per un importo di 395,5 milioni”».

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