giovedì,Aprile 18 2024

Senza stipendio da due mesi, i dipendenti di Locride Ambiente in stato d’agitazione

L'annuncio del sindacalista Piperno: «Dall'azienda chiaro comportamento discriminatorio»

Senza stipendio da due mesi, i dipendenti di Locride Ambiente in stato d’agitazione

Il coordinatore provinciale del sindacato Slai-Cobas Nazzareno Piperno ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori di Locride Ambiente, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti sul territorio reggino. La decisione è determinata dal mancato pagamento delle retribuzioni con il ritardo che al momento ammonta a due  mensilità relative a  marzo ed aprile 2020.

«Nonostante il servizio ininterrottamente prestato da tali lavoratori in tutta la fase di emergenza sanitaria, peraltro ancora in corso – afferma il sindacalista – si ripropone con allarmante puntualità il consueto inadempimento aziendale che provoca grave disagio ai lavoratori ed alle loro famiglie. Il sindacato si è adoperato in maniera pressante per alleviare tale disagio attraverso un reiterato ricorso alle procedure di intervento sostitutivo da parte delle varie Stazioni appaltanti previsto senza ottenere nella pressocchè totalità dei casi alcun risultato nonostante la natura di vero e proprio obbligo giuridico che la legge attribuisce a tale intervento sostitutivo, con l’uinica eccezione del Comune di Siderno che, sia pur con ritardo, è andata incontro alle necessità dei lavoratori pagandoli direttamente».

«A ciò si aggiunga il comportamento della Locride Ambiente che, da par  sua ha pensato bene, con chiaro intento discriminatorio, adi tribuire i lavoratori che NON avevano attivato l’intervento sostitutivo lasciando privi di retribuzione quelli che invece l’intervento l’avevano attivato. Il messaggio discriminatorio ed antisindacale sotteso a tale comportamento è talmente chiaro ed evidente da non meritare alcu ulteriore comment».     

Tutto ciò premesso e con il personale rammarico che deriva dal vedere tali lavoratori che,  insieme a tutte le categorie previste dalla legge,  hanno contribuito a mandare avanti l’Italia nel difficile periodo di emergenza sanitaria appena trascorso e peraltro sotto certi aspetti ancora in atto, non solo non premiati per i loro sforzi ma addirittura penalizzati gravemente con l’aggiunta di un chiaro comportamento discriminatorio da parte aziendale si proclama l’odierno stato di agitazione che risulta del tutto inevitabile con un diretto solelcito agli oprgani preposti al controllo di vigilare sull’operrato di tale società che, ina volta di più, si dimostra chiaramente inaadempiente ai propri obblighi e del tutto irrispettosa della legge».

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