giovedì,Marzo 28 2024

Inchiesta “Helios”, Reggio Futura: «A parti invertite chissà che polverone»

Il presidente del movimento politico reggino: «Manifesta incapacità nell'amministrare la città negli ultimi cinque anni»

Inchiesta “Helios”, Reggio Futura: «A parti invertite chissà che polverone»

«Apprendiamo dalla stampa che nell’ambito dell’operazione “Helios” della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria risulterebbero indagati diversi consiglieri di maggioranza e qualche assessore dell’attuale giunta comunale. Culturalmente e ideologicamente siamo da sempre riluttanti a ogni forma di giustizialismo, ritenendo che l’avviso di garanzia abbia la funzione di “garantire” l’indagato, certamente non di metterlo alla gogna. E per queste ragioni non dedicheremo alcun commento a questa operazione». Ad affermarlo in una nota è Italo Palmara, presidente del movimento Reggio Futura.

«Certo, a parti invertite chissà che polverone avrebbero sollevato quelli di sinistra: con comunicati stampa e post indignati carichi di odio e di invettive avrebbero parlato di ennesimo “saccheggio” (termine questo utilizzato in più occasioni contro diversi politici reggini di destra proprio da alcuni degli odierni indagati…) e avrebbero chiesto “dimissioni immediate” per tutta la giunta».

«Ma noi di destra non siamo come loro. Grazie a Dio noi siamo geneticamente diversi: noi siamo garantisti e lo siamo sempre, non solo quando l’indagato veste la nostra maglia; per noi il principio che il sindaco “poteva non sapere” valeva ieri come oggi; noi siamo abituati a combattere lealmente; a noi non piacciono le vittorie a tavolino; noi gli avversari li battiamo con le urne, non cerchiamo di abbatterli giudizialmente tifando per la loro condanna; noi non sacrifichiamo il bene della città agli interessi di partito come invece ha fatto la sinistra nell’ultimo mezzo secolo, partendo dai moti di Reggio per arrivare ai giorni nostri, con il centrosinistra compatto in Parlamento ad avversare la candidatura di Reggio Calabria come Città Metropolitana».

«Certo, se questi signori fossero coerenti con sé stessi e con le idee giustizialiste e manettare che propugnano da sempre, oggi dovrebbero fare un passo indietro e domani dovrebbero evitare di ricandidarsi. Ma non saremo noi a chiederglielo. Non per una iscrizione nel registro degli indagati. Questi signori le dimissioni dovrebbero darle, si, ma non per l’avviso di garanzia dovrebbero darle per la manifesta incapacità che hanno dimostrato nell’amministrare la città in questo tristissimo quinquennio». 

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