venerdì,Marzo 29 2024

Reggio Calabria, incendio doloso di cassonetti al cimitero di Condera. Danneggiati muri e diverse lapidi

Falcomatà e Albanese: «Da fastidio il ripristinato clima di legalità, che il Comune abbia assegnato in esclusiva alla società in house Castore operazioni come la tumulazione e l’estumulazione»

Reggio Calabria, incendio doloso di  cassonetti al cimitero di Condera. Danneggiati muri e diverse lapidi

«Un gesto indegno e inqualificabile»: così il consigliere comunale delegato ai Cimiteri Rocco Albanese commenta il rogo doloso di cinque cassonetti all’interno del Cimitero monumentale di Condera – tutti a distanza l’uno dall’altro: le fiamme non si sono dunque propagate da un contenitore all’altro, ma sono state appiccate deliberatamente in più punti, in modo reiterato – perpetrato ieri pomeriggio, quando la struttura era ancora aperta al pubblico.

Il fuoco purtroppo ha avuto “vita facile”: pur essendo rigorosamente rispettata l’igiene all’interno del sito cimiteriale, da circa un mese a causa della nota emergenza-rifiuti anche i cassonetti posti dentro e fuori i cimiteri cittadini traboccano di scarti, a dispetto della raccolta differenziata già avviata anche nei vari cimiteri di Reggio Calabria. Danneggiati pure i muri di alcuni lotti e diverse lapidi. Nessuno invece si sarebbe accorto di nulla, né sarebbero stati in alcun modo avvistati o identificati gli ignoti piromani.

«Non siamo davanti a un pur volgare episodio di teppismo: è stato perpetrato un atto squallido, premeditato, assolutamente indegno di un luogo civile e dalle oscure finalità – lamentano il sindaco Giuseppe Falcomatà e lo stesso consigliere delegato Albanese –. Forse a qualcuno dà fastidio il ripristinato clima di legalità, che il Comune abbia assegnato in esclusiva alla società in house Castore operazioni come la tumulazione e l’estumulazione e che la costruzione delle cappelle all’interno dei cimiteri sia ormai consentita solo a una cinquantina d’aziende, tutte ben identificate e incluse in white list, con tassativo divieto di subappalto».

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