venerdì,Aprile 19 2024

Comunali a Reggio, il bluff del polo civico rafforza l’intesa tra Lega e Fdi

Zagami chiama a raccolta Bombino, Lamberti e Marcianò per cercare una via unitaria. Risultato: troppi galli in un pollaio. E Salvini va dritto per la sua strada

Comunali a Reggio, il bluff del polo civico rafforza l’intesa tra Lega e Fdi

Si trasforma subito in un autentico flop il tentativo di costruire un polo civico in vista delle prossime comunali. L’incontro organizzato da Paolo Zagami alla sede di Reggio Viva non ha sortito nessuno degli effetti sperati. Neanche quello di disturbare l’azione della Lega così come auspicato da Francesco Cannizzaro che continua a manovrare da dietro le quinte per provare a salvare il salvabile dopo la brutta sorpresa che gli ha riservato il tavolo nazionale assegnando la Città Metropolitana al Carroccio.

Zagami ha chiamato a raccolta vari colleghi aspiranti candidati sindaco ancora senza truppe. E così Giuseppe Bombino, bandiera degli ex scopellitiani, Angela Marcianò, ex assessore della giunta Falcomatà e Eduardo Lamberti Castronuovo consigliere metropolitano del gruppo di Forza Italia (anche se si muove da indipendente) si sono ritrovati discutere di leadership senza eserciti. Ovviamente 4 galli in un pollaio non hanno mai prodotto nulla di buono e non è stata questa l’eccezione alla regola. E se Zagami e Bombino timidamente avrebbero lasciato intravedere uno spiraglio per un passo indietro, non è stato così per Lamberti e Marcianò.

Inevitabile, quindi, aggiornarsi a data da destinarsi. Quando sarà chiaro chi sarà il candidato del centrodestra (sempre in pole position Antonino Minicuci) e quindi verosimilmente alla prossima settimana quando dovrebbero nuovamente incontrarsi Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

Anche perché tutti e quattro i “civici”, in realtà, si sono proposti (o sono stati proposti) alla coalizione di centrodestra come possibili candidati alla successione di Giuseppe Falcomatà a palazzo San Giorgio. E qualcuno di loro spera ancora di poter riuscire a convincere Salvini in extemis tramite intermediazioni romane che puntino sulla necessità di fare liste e avere uomini a disposizione per la campagna elettorale. Fare intravedere un possibile polo civico avrebbe anche potuto essere un modo per agitare fantasmi al tavolo degli alleati e convincerli magari a cambiare strategia. La manovra diversiva, o il bluff se si preferisce il gergo pokeristico, non sembra avere avuto l’effetto sperato. Anche perché il fronte sovranista che si regge sull’asse Salvini-Meloni stavolta sembra più compatto che mai. Ed è pronto anche a battere i pugni sul tavolo alla Regione e ad agitare la condanna in primo grado dell’assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo come clava per rintuzzare gli appetiti di Forza Italia.

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