sabato,Aprile 20 2024

Coronavirus, migranti positivi al Covid. Ad Amantea scoppia la protesta dei cittadini

Statale 18 bloccata per dire no all'arrivo di 13 pakistani sbarcati a Roccella Jonica. Traffico in tilt. La task force dell'Asp di Cosenza ha avviato i protocolli sanitari. Intanto arrivano le prime reazioni politiche

Coronavirus, migranti positivi al Covid. Ad Amantea scoppia la protesta dei cittadini

Protesta sulla statale SS 18 ad Amantea (Cosenza), all’incrocio con la via Lavagaenza, per l’arrivo di 13 migranti positivi al Covid 19, sbarcati a Roccella Jonica. Si tratta di 13 pakistani, al momento asintomatici. Sul posto ci sono i carabinieri.

La task force dell’Asp di Cosenza ha prontamente avviato i protocolli e sta gestendo in loco il focolaio dei migranti. A breve saranno visitati dall’equipe medica e poi tamponati nuovamente. Intanto, sulla statale il traffico è bloccato per la protesta dei cittadini. Alcuni si sono sdraiati a terra chiedendo sicurezza e il trasferimento immediato dei migranti in un centro più idoneo.

Le reazioni politiche

Intanto arrivano le prime reazioni politiche. «Non nascondo forti preoccupazioni per la notizia appresa ieri del trasferimento ad Amantea di 13 migranti risultati positivi al Covid-19. La Calabria in generale non è in condizioni di fronteggiare emergenze di questa portata ed una situazione del genere – sottolinea il segretario-questore del consiglio regionale, Graziano Di Natale (Iric) -, va assolutamente scongiurata. È necessario, pertanto, senza ulteriori perdite di tempo, un intervento immediato del governo per evitare che possa accadere il peggio».

«Ritengo – aggiunge – che la scelta di trasferimento di Amantea sia infelice sia per il posto individuato che si trova al centro della città sia per motivi di chiara opportunità trattandosi di una cittadina che da sempre è meta di tanti turisti. Fortemente preoccupato, in modo particolare, per l’adeguatezza sia della struttura che dell’assistenza, chiedo – conclude Di Natale – quindi un intervento immediato del presidente della Regione Calabria perché è impensabile che si possa gestire l’emergenza sanitaria in questo modo».

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