venerdì,Aprile 19 2024

Libera Fortezza, scarcerati Valerioti e Politanò. Ai domiciliari Raco

Il tribunale del Riesame, accogliendo le tesi dei legali, ha escluso che vi fossero gravi indizi di colpevolezza

Libera Fortezza, scarcerati Valerioti e Politanò. Ai domiciliari Raco

Erano accusati di partecipazione mafiosa alla cosca Longo – Versace di Polistena, avevano rispettivamente il ruolo di fornitore stabile di assegni destinati alla erogazione da parte dell’organizzazione, di coadiutore nella gestione dell’attività usuraria attraverso il reperimento delle vittime e di uomo di fiducia della cosca che contribuiva a rafforzarne la presenza sul territorio mediante condotte intimidatorie verso i debitori.

Il Tribunale del riesame di Reggio Calabria, tuttavia, nella giornata di ieri, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Francesco Giuseppe Formica, Rosanna Certo e Pasquale Filippone, tutti del Foro di Palmi, ha rimesso in libertà i primi due escludendo che vi fossero i gravi indizi di colpevolezza per la partecipazione all’associazione mafiosa loro contestata ed ha concesso i domiciliari al terzo, il Raco, accusato  – tra l’altro – di avere tentato di estorcere mediante minaccia del denaro a D.G. nell’interesse della cosca, ritenendo sussistenti per lui soltanto i gravi indizi di colpevolezza per il reato di riciclaggio.

L’indagine ancora in corso, tuttavia, si arricchisce di nuovi contributi. Dopo gli arresti dello scorso giugno, infatti, sono stati ascoltati dagli organi inquirenti altri testimoni che hanno confermato – talora smentendo le loro precedenti dichiarazioni – l’esistenza del vorticoso giro di usura che la cosca praticava nel territorio del comune attraverso la tecnica degli assegni postdatati parzialmente compilati. 

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