martedì,Aprile 23 2024

Falcomatà sempre più solo. Dopo Mauro, l’addio di Anghelone

Il vicesindaco aveva annunciato la sua volontà di non ricandidarsi, adesso l'assessore allo Sviluppo Economico guarda a destra e potrebbe costruire una lista col marchio Toti

Falcomatà sempre più solo. Dopo Mauro, l’addio di Anghelone

Un altro duro colpo per il sindaco Giuseppe Falcomatà che perde un altro pezzo della sua squadra di governo. Dopo l’annuncio del vicesindaco Riccardo Mauro che non si ricandiderà alle prossime comunali, stavolta è il turno dell’assessore allo Sviluppo Economico Saverio Anghelone.

La sua posizione, in realtà, era in bilico da qualche tempo, ma Falcomatà ha sperato fino all’ultimo di poterlo recuperare. Invece oggi, dopo la presentazione delle liste civiche del sindaco uscente, la nuova doccia gelata: Anghelone ha rassegnato ufficialmente le dimissioni con un’aggravante. Ha detto che si ritiene libero di aderire ad altri progetti politici. Il che vuol dire che non solo abbandona la nave del centrosinistra, ma che sta cambiando casacca politica andando verso il centrodestra.

L’approdo non è chiaro ma l’avvicinamento alle posizioni della Lega è stato evidente nelle ultime settimane, i suoi rapporti con Emiliano Imbalzano (altro fuoriuscito dalla maggioranza di centrosinistra e ora coordinatore cittadino del Carroccio) sono ottimi. Anche se non è escluso che Anghelone possa lavorare ad una lista propria in vista delle prossime elezioni che porti il marchio di Giovanni Toti, governatore della Liguria.

In un modo o nell’altro, insomma, Liguria e Genova tornano spesso in questa competizione elettorale e l’ufficializzazione del nome di Antonino Minicuci come candidato sindaco potrebbe arrivare nelle prossime giornate.

Rimane il dato di fatto, però, che le perdite in casa di Giuseppe Falcomatà diventano sempre più pesanti e inquietanti. Alle regionali avevano salutato due consiglieri delegati come Demetrio Marino e Nicola Paris, adesso si aggiungono due big che lasciano di stucco la stessa maggioranza. Mauro ha provato a tenere il profilo più basso possibile spiegando le sue ragioni “esclusivamente personali e di lavoro” attraverso facebook e senza rilasciare alcuna intervista. Ha tessuto anche le lodi di Falcomatà, ma anche gli alberi di piazza Italia sanno che la rottura tra il primo cittadino e il suo vice è stata personale e politica. Adesso arriva il tradimento di un altro assessore di primo piano, cugino del suocero del sindaco, che preferisce guardare dall’altra parte della barricata.

E’ chiaro che queste defezioni mettono in discussione l’intero impianto politico di Falcomatà e il rischio di un fuggi-fuggi generale è avvertito come assai concreto. Soprattutto nel momento in cui sarà definito il numero e i nomi dei candidati sindaco. Non a caso Falcomatà ha pensato di partire dalla presentazione delle liste civiche a suo sostegno, perché dei partiti in questo momento c’è da fidarsi poco.

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