venerdì,Aprile 19 2024

Elezioni comunali, Angelone: «La frammentazione politica non è una buona cosa»

Per il componente di Patto civico: «Quello che serve è invece cercare di condividere un programma politico realistico di rinascita della città»

Elezioni comunali, Angelone: «La frammentazione politica non è una buona cosa»

«Nell’approssimarsi delle consultazioni amministrative uno sguardo sulla città a tutta prima mi restituisce un’immagine di desolante abbandono, di degrado irreversibile». Lo scrive Giuseppe Maria Angelone del Laboratorio Patto Civivo.

«Lo stesso atteggiamento di disincanto e di scetticismo dei miei concittadini, ripetuto continuamente come un mantra, fa da triste colonna sonora a quell’immagine di desolazione. Tuttavia acuendo lo sguardo e approfondendo l’osservazione non posso non notare, accanto ai segni negativi alcuni indicatori di speranza, alcuni segnali di novità. Molti cittadini hanno deciso di impegnarsi in prima persona per offrire alla città un’alternativa alla solita politica dei “politicanti” che, negli anni, ha prodotto il medesimo pessimo risultato.

Aldilà della facile, quanto stucchevole, ironia dei soliti benpensanti sul numero dei candidati sindaco (fino al momento ipotetici) che sembra vogliano scendere in campo, l’impegno di nuove energie non può che essere salutato con favore perché è un segno dell’interesse di tanti per la propria città.

Fra questi, chi vorrà guardare con attenzione, non faticherà a scorgere quanti hanno anche le competenze e le capacità, oltre alla sincera passione politica, per affrontare con successo le difficoltà che comporta l’amministrazione di Reggio Calabria in questo difficile contesto storico. Certo la frammentazione delle forze in campo, così come appare in questo momento, non è una cosa buona, anzi, e però c’è chi si è speso molto per cercare una sintesi possibile e questo è positivo e potrebbe in futuro dare frutti insperati.

Molto gioca l’individualismo, che è un po’ nel carattere dei reggini e la difficoltà a riconoscere e riconoscersi capacità e buone intenzioni e a condividere e confrontare visioni, programmi e soprattutto una leadership efficace. Ma anche questo è un obiettivo che, forse, può essere raggiunto “in corso d’opera”.

Quello che tutti dobbiamo sconfiggere è la rinuncia, il disfattismo, la tentazione di stare alla finestra a giudicare senza metterci la faccia, senza impegnarci, magari senza nemmeno recarci alle urne. Un altro atteggiamento sbagliato ma molto diffuso, è quello di aspettare per capire qual’è il carro vincente sul quale saltare appena possibile assecondando qualsiasi scelta, giusta o sbagliata, pur di averne un tornaconto personale.

E’ un modo di fare che ha prodotto risultati nefasti e che ha consentito il proliferare di azioni contrarie all’interesse pubblico e al bene comune. C’è poi il vezzo, molto diffuso, di vivere la partecipazione politica come il tifo per una squadra sportiva tirando per questo o quello solo in una logica di appartenenza, indipendentemente dai comportamenti, dai risultati, dalle capacità, dall’onestà, ecc. dei singoli gruppi politici.

Questo ha consentito il perpetuarsi di logiche e comportamenti che, al di là del merito e delle pur gravi responsabilità, vedono di volta in volta gli stessi personaggi proporsi per l’amministrazione della città con notevole faccia tosta, nonostante gli evidenti fallimenti. Quello che serve è invece cercare di condividere un programma politico realistico di rinascita della città e di sforzarsi di individuare chi può, meglio di altri, portarlo a compimento sapendo che, chiunque sarà scelto, non potrà fare a meno della collaborazione e dell’impegno di tutti i reggini per poter riuscire nell’impresa».

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