Giornata internazionale della lingua madre, Nucera: «Il plurilinguismo è una ricchezza»
La presidente della commissione pari opportunità: « «Serve avviare percorsi inclusivi linguistici ispirati all’apprendimento di qualità, dando voce alle comunità locali»
«Sono passati più di vent’anni dall’istituzione della Giornata Internazionale della Lingua Madre da parte dell’Unesco. In questi giorni si celebra proprio il valore della lingua madre e la ricchezza del multilinguismo. Oggi, in un mondo sempre più globalizzato sono necessari interventi educativi e didattici che tengano conto delle differenze linguistiche degli studenti».
Così Lucia Anita Nucera, presidente della Commissione pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del comune di Reggio Calabria. «Serve avviare percorsi inclusivi linguistici ispirati all’apprendimento di qualità, dando voce alle comunità locali. Includere le differenze non equivale a rendere tutti uguali, bensì dare dignità a chi, di queste diversità, è portatore. Pensiamo ai ragazzi stranieri inseriti nelle scuole, che partono già in svantaggio nel partecipare alla vita scolastica e sociale in quanto l’italiano non è la loro lingua madre.
Molti di loro non percepiscono la scuola come luogo di crescita e arricchimento culturale, ma di esclusione e di marginalizzazione, rischiando di allontanarsi da essa. Al contrario, oltre ai ragazzi, anche le famiglie possono essere coinvolte con la loro identità linguistica e culturale da trasmettere anche agli altri studenti e ai genitori italiani in uno scambio di culture, tradizioni, usi e costumi.
La scuola è da sempre il contenitore di diversità e differenze di ogni tipo: è necessario promuovere sani legami sociali e la partecipazione di tutti come diritto fondamentale di ogni studente». Sull’inclusione delle minoranze linguistiche, la presidente Lucia Anita Nucera aggiunge: «Il plurilinguismo si tramuta in ricchezza anche quando si tratta di lingue minori, quasi dimenticate. La presenza e la forte tradizione del greco di Calabria a Reggio e nella provincia è simbolo e patrimonio di una ricchezza linguistica di enorme valore che deve essere tutelato e tramandato alle future generazioni come segno di identità della nostra cultura. Sono tantissimi i luoghi storici dove è possibile ripercorrere storie, passioni, tradizioni della lingua e cultura del greco di Calabria, soprattutto nella ionica reggina, che devono essere valorizzati ma anche trasmessi e quindi, conosciuti dai giovani che vogliano avvicinarsi allo studio della storia.
Da parlante dico che quando muore un anziano perdiamo una biblioteca.
Le istituzioni svolgono un ruolo essenziale nel salvaguardare e valorizzare le minoranze linguistiche e nel promuoverne la diffusione e la continuità nel territorio. Per questo-conclude Lucia Anita Nucera- è importante che siano portati avanti percorsi all’interno della scuola, ma anche di coinvolgimento di tutti coloro che vogliano conoscere e approfondire il greco di Calabria».