martedì,Aprile 23 2024

Nessuna novità sugli aliscafi tra Reggio e Messina. Il grido disperato dei pendolari dello Stretto

Le due città sempre più isolate nel fine settimana. Mancano le corse nonostante le richieste sempre più incalzanti da parte dell'utenza che giornalmente si sposta per motivi lavorativi e sanitari

Nessuna novità sugli aliscafi tra Reggio e Messina. Il grido disperato dei pendolari dello Stretto

«Ancora nessuna novità sul servizio di collegamento tra Reggio Calabria e Messina. Le due città rimangono infatti clamorosamente isolate nel fine settimana dalle ore 17. Gli orari della società “Blu Jet” sono rimasti invariati e non è stato aggiunto nessun altro orario dei mezzi veloci nonostante il cambio dell’ora legale». Questo è il grido disperato dei lavoratori pendolari dello Stretto.

«Circa 400 pendolari nella giornata di ieri ed altrettanti in data odierna sono stati costretti a recarsi a Villa San Giovanni e ad usufruire del servizio navi “Caronte & Tourist” per poter attraversare i pochi chilometri che separano le due città dello Stretto. Enormi disagi per lavori pendolari appartenenti alle Forze dell’ordine (carabinieri, polizia, vigili del fuoco), al sistema sanitario (medici, infermieri, ostetriche, biologi, tecnici di radiologia, operatori socio-sanitari, farmacisti), sportivi professionisti (calcio, basket e volley), operai, ferrovieri, impiegati dei centri commerciali e tanti altri ancora. Una situazione drammatica ed indegna di un Paese civile.

Nessuna risposta hanno sortito i recenti appelli. Sembra che la politica sia sorda alle esigenze dei lavoratori pendolari. Ci appelliamo ancora una volta alla sensibilità dei Sindaci di Reggio e Messina ed in particolar modo al Prof. Perna (vicesindaco del Comune di Reggio e docente dell’Ateneo messinese) che da tanto tempo sostiene l’idea di una vera area integrata dello Stretto. Auspichiamo anche un intervento efficace e risolutivo del Presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto Ing. Mario Mega per sostenere una vera continuità territoriale . Non ce la facciamo più! Non ci abbandonate».

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