giovedì,Aprile 25 2024

Mancati pagamenti elettorali, Surace sollecita gli uffici comunali

Il militante del popolo punta il dito contro l’Amministrazione comunale che «non è riuscita nemmeno a convocare una seduta consiliare per illustrare alla città i motivi dei ritardi»

Mancati pagamenti elettorali, Surace sollecita gli uffici comunali

I lavoratori elettorali stanno ancora aspettando le spettanze del doppio turno elettorale del 20 e 21 settembre e del 4 e 5 ottobre 2020. Questa situazione ha fatto infuriare diversi presidenti di seggio e scrutatori che si sono rivolti a Luciano Surace, «quale profondo conoscitore della Pubblica Amministrazione e quale militante del popolo – come si definisce – che si batte per i diritti dei cittadini lavoratori e per la difesa del territorio nazionale».

Surace spiega di essersi «attivato con gli uffici competenti, da quelli governativi a quelli del comune di Reggio Calabria, per chiedere delucidazioni e sollecitare in merito alle mancate competenze dovute ai componenti dei seggi per lo svolgimento contemporaneo del referendum popolare confermativo e delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre e del turno di ballottaggio del 4 e 5 ottobre 2020; compensi previsti dall’articolo 1, comma 5, della legge 13 marzo 1980, n. 70, così come modificato dall’articolo 3 della legge 16 aprile 2002, n. 62.

Secondo la circolare ministeriale i pagamenti si sarebbero dovuto effettuare entro e non oltre 4 mesi dalla data delle consultazioni. Nonostante il termine fosse scaduto il 5 febbraio scorso ancora non è arrivata alcuna informazione istituzionale da parte del sindaco, quale ufficiale di Governo, il quale è forse, preso dall’affrontare il terremoto politico-giudiziario che lo vede molto vicino, se non pienamente coinvolto – almeno in prima battuta dal punto di vista morale – ai brogli elettorali che hanno determinato un risultato alterato sia nella elezione del primo cittadino sia nella distribuzione dei seggi consiliari».

Surace sostiene che «alla luce dei fatti questi brogli sembrano aver scosso questa maggioranza targata Pd, la quale in questo 2021 non è riuscita nemmeno a convocare una seduta consiliare per illustrare alla città i motivi dei ritardi del pagamento ai lavoratori elettorali, i motivi per cui ancora la città è invasa dai rifiuti nonostante 6 anni di potere assolutistico, i motivi per cui il sindaco e l’assessore al bilancio hanno mentito sul salvataggio del debito del comune di Reggio Calabria che ancora oggi ammonta a 399 milioni, quando nel 2012 la Corte dei Conti ne aveva certificati 117 e i motivi per cui il sindaco prima annuncia la riduzione della Tari, poi si smentisce durante la discussione nel Senato cittadino del 12 dicembre scorso, annunciando che la Tari si dovrà pagare per intero.

Al netto di questi aspetti politici catastrofici, il tempo è scaduto e i cittadini devono avere delle risposte non oltre ogni ragionevole limite temporale».

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