venerdì,Marzo 29 2024

Motta San Giovanni, Ancadic: «Chiarito il mistero della depurazione»

Vincenzo Crea: «Si spera adesso in una progettazione che risolva il problema dell’intero territorio, secondo legge»

Motta San Giovanni, Ancadic: «Chiarito il mistero della depurazione»

Il completamento della rete fognante e la realizzazione del nuovo collettore dell’Oliveto che dovrebbe collegare la rete fognante del centro abitato di Motta con l’impianto esistente in località Oliveto, al centro dell’interesse dell’Ancadic, che si è rivolta al commissario straordinario unico per la depurazione delle acque reflue urbane Maurizio Giugni. «Con puntuale e più che esaustiva risposta – afferma il referente unico Vincenzo Crea – Giugni ha fatto presente che il comune di Motta San Giovanni, in qualità di soggetto attuatore, ritenne di procedere all’affidamento congiunto della progettazione ed esecuzione dei lavori (appalto integrato).

L’aggiudicazione si ebbe nell’aprile 2014 ma un successivo ricorso portò all’esclusione della ditta prima classificata. Nell’aprile 2015 si procedette all’annullamento della delibera del 2014 e alla aggiudicazione alla ditta seconda classificata, con cui fu stipulato il relativo contratto nel luglio 2016 e nel settembre dello stesso anno fu consegnato il progetto esecutivo. L’iter tecnico-amministrativo di approvazione del progetto non si concluse che nel dicembre 2018, con la verifica e approvazione del progetto esecutivo da parte del Rui, a valle della emissione delle autorizzazioni sismiche e della consegna degli elaborati definitivi, modificati e integrati, in accordo con le istruttorie condotte dagli uffici della Regione Calabria.

La ditta aggiudicataria aveva già in precedenza più volte inoltrato richiesta di recesso dal contratto, in considerazione del lungo tempo trascorso dalla aggiudicazione. Dopo una lunga trattativa – continua Crea – il Comune accettò una transazione con la ditta nel dicembre 2019 per la risoluzione consensuale del contratto. A seguito della risoluzione del contratto, si determinò nel gennaio 2020 il subentro del commissario straordinario unico (allora il prof. Rolle) nel ruolo di soggetto attuatore. In vista della pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori, sulla base del progetto esecutivo approvato, si rese necessario l’aggiornamento del computo metrico, basato ancora sul prezziario 2011.

L’aggiornamento dei prezzi effettuato dalla struttura commissariale riporta un incremento molto rilevante. Infatti, applicando il prezziario regionale del 2017 si è registrato un incremento di oltre il 100% rispetto all’importo oggetto dell’offerta: da 733.047 a 1.516.610 euro. Tale circostanza induce a ritenere che la quantificazione iniziale fosse sostanzialmente sottostimata e comunque ha reso necessario reperire ulteriori fondi, non essendo più il finanziamento iniziale (1.200.000 euro) sufficiente a coprire i costi dell’intervento. Sulla base di specifica richiesta dello scrivente commissario, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare ha comunicato l’assegnazione di un finanziamento supplementare di importo pari a 1.000.000 e, in data 04.01.2021».

Il referente unico dell’Ancadic afferma che «successivamente, la struttura commissariale raggiunse un accordo con i progettisti (a suo tempo incaricati dalla ditta appaltatrice) per l’adeguamento e l’aggiornamento del progetto. In sede di sopralluogo per una doverosa verifica dello stato dei luoghi, si dovette però constatare l’esistenza di una frana che interessa la strada dove è prevista la posa in opera del collettore. La frana risulta causata da un evento meteo di una certa intensità verificatosi il 19.02.2018, ben prima quindi che il progetto fosse acquisito dal commissario straordinario. Tale situazione rendeva il progetto non più cantierabile, dal momento che, indipendentemente dalla effettiva tenuta della strada, che sarebbe stata ulteriormente sollecitata dagli scavi per la messa in opera dei collettori, il cantiere ne avrebbe comunque completamente impedito la percorribilità.

Anche quest’ultimo problema sembra essersi risolto solo di recente, in ragione del fatto che l’Area metropolitana di Reggio Calabria ha appena avviato i lavori per mettere in sicurezza la strada, ciò che dovrebbe permettere di non modificare il progetto approvato. Da ultimo va segnalato che i progettisti, pur a fronte di un accordo ormai completamente definito, tant’è che erano già state esperite dalla struttura commissariale tutte le verifiche e le comprove di rito, propedeutiche all’affidamento, hanno comunicato, in data 9 febbraio la rinuncia all’incarico. La struttura commissariale ha conseguentemente predisposto la documentazione per ricorrere a una procedura ristretta ai sensi dell’art. 61 D.Lgs. 50/2016, utilizzando l’Albo dei progettisti istituito presso il Csu per l’aggiornamento del progetto esecutivo esistente.

Le relative procedure saranno esperite a giorni. Va sottolineato infine che, essendo stata superata la soglia di importo di un milione di euro, il progetto dovrà essere nuovamente sottoposto a verifica. Malgrado tutte le problematiche sopra esposte, si può comunque affermare che ci si trova finalmente nella fase finale che consentirà di risolvere l’annoso problema del collettamento dei reflui del comune di Motta San Giovanni e di interrompere il pagamento delle sanzioni, iniziato con la sentenza della Corte di giustizia europea del maggio 2018».

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