giovedì,Marzo 28 2024

Osservatorio sul disagio abitativo: «Dall’incontro con Falcomatà qualche aspetto positivo ma tanti negativi»

«Abbiamo proposto l’adozione di una visione di città inclusiva, che consideri il patrimonio degli alloggi popolari uno dei beni collettivi strategici da curare»

Osservatorio sul disagio abitativo: «Dall’incontro con Falcomatà qualche aspetto positivo ma tanti negativi»

Venerdì scorso le associazioni, i movimenti e le famiglie riunite nell’Osservatorio sul disagio abitativo, hanno finalmente avuto modo d’incontrare il sindaco Falcomatà, alla presenza dell’assessore Albanese, della dirigente Gugliemo, dei funzionari del settore ERP e dei consiglieri comunali Sera e Novarro. «I rappresentanti dell’Amministrazione comunale – raccontano i rappresentanti dell’Osservatorio – partendo dalle richieste avanzate dall’Osservatorio, hanno delineato il quadro dell’azione attualmente portata avanti per la risoluzione degli annosi e gravi problemi che affliggono il settore, negando di fatto a tante famiglie in difficoltà il diritto fondamentale all’alloggio adeguato.

Abbiamo registrato un avvio di operatività che dovrebbe portare finalmente al riordino complessivo ed indispensabile del settore con la ripresa da parte dell’Amministrazione del controllo sul patrimonio di edilizia sociale e su una sua pronta messa a disposizione per i molteplici casi di bisogno. Ma se sulle assegnazioni e sul potenziamento del personale le risposte ottenute ci appaiono indubbiamente positive, non possiamo d’altra parte non rilevare che su altri temi, altrettanto importanti, e sui quali attendevamo da tempo un riscontro, non sono state fornite soluzioni».

L’aspetto positivo dell’incontro, per l’Osservatorio è rappresentato dal fatto che «l’assessore Albanese, contando sulla disponibilità di un certo numero di alloggi sui quali sarebbero state completate le verifiche, ha dichiarato che tra circa 20 giorni saranno avviate le prime assegnazioni, scorrendo le graduatorie del bando 2005 e quella delle emergenze abitative. Secondo le dichiarazioni del sindaco Falcomatà, nelle prossime settimane il Comune assumerà 40 nuovi funzionari e alcuni di loro saranno assegnati al settore di Edilizia residenziale pubblica, il cui organico conta ormai da anni di appena 3 unità impegnate nelle operazioni di assegnazione degli alloggi. Per dare continuità a questo primo incontro, il sindaco ha proposto incontri mensili con l’Osservatorio, così da aggiornare il confronto tra le parti. Notizie buone e apprezzabili per le quali attendiamo la necessaria prova dei fatti».

Gli aspetti negativi risiedono invece nel fatto che «nessuna risposta purtroppo è arrivata in merito alla gestione economico-finanziaria del settore ERP, le cui entrate degli ultimi 7 anni (canoni e ricavi delle vendite) di circa 5,5 milioni di euro sono state accantonate e non utilizzate per la manutenzione straordinaria degli alloggi, per le pratiche amministrative e per l’acquisto di nuovi alloggi. Come Osservatorio, abbiamo già da qualche mese avanzato la richiesta di rimettere nel Bilancio di previsione 2021- 2023 tutte le entrate accantonate negli anni. È mancata una risposta puntuale e precisa sullo sblocco e la possibilità di utilizzo immediato del finanziamento del Decreto Reggio di 11 milioni di euro, restituito al settore per l’acquisto di nuovi alloggi grazie ad una petizione popolare presentata il 18 febbraio 2019. 

L’assessore Albanese ha dichiarato che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non ha ancora deciso sul finanziamento, ma senza chiarire quale ne sia il motivo. Sulle verifiche della permanenza dei requisiti degli assegnatati – continua – la dirigente ha dichiarato che si sta procedendo molto lentamente, a causa dell’esiguità di personale sia ERP che di Polizia municipale. A questo proposito ricordiamo, come previsto dalla normativa regionale, il necessario ed urgente coinvolgimento nelle operazioni di verifica delle forze di Polizia dello Stato e dell’Aterp, che fino ad oggi non è stato attuato. Riguardo allo smantellamento della baraccopoli dell’ex Polveriera, da quanto riportato dall’assessore Albanese, il Comune, per la pressione del Comando militare, nei prossimi giorni dovrà trovare una nuova “sistemazione” per le quattro famiglie che hanno accesso alle abitazioni attraverso l’area di proprietà militare.

La notizia sarebbe, comunque positiva se non contenesse un risvolto molto negativo. Ai tre nuclei familiari che abitano in una sola baracca, il Comune intende assegnare due alloggi e non tre, come ci si aspetterebbe sulla base delle assegnazioni per nucleo familiare. Mentre alla quarta famiglia il Comune non intende assegnare l’alloggio escludendola sulla base di una ricostruzione del tutto errata, perché non connessa con le operazioni comunali effettuate nel 2018. Su questa situazione non possiamo non intervenire, facendo emergere la verità dei fatti. Sulle assegnazioni alle altre famiglie dell’ex Polveriera, l’assessore Albanese non si è purtroppo pronunciato».

L’Osservatorio sottolinea che anche «sulla necessità di modifica del regolamento comunale sulle emergenze abitative, che alla prova dei fatti si è dimostrato del tutto inadeguato, non abbiamo avuto alcun riscontro. Né è arrivato alcun segnale di azione in corso sul mancato completamento della normativa sui cambi alloggio con l’approvazione del programma mobilità che ha un ritardo di 25 anni. Come enti dell’Osservatorio quello che è stato proposto al sindaco è l’adozione di una visione di città inclusiva, che consideri il patrimonio degli alloggi popolari uno dei beni collettivi strategici da curare, implementare e non da monetizzare, nell’ottica dell’affermazione del benessere di tutte le parti della città, da un punto di vista sociale e urbanistico. In attesa che le buone notizie abbiano un seguito concreto, rimarremo in vigile attesa e continueremo nella nostra azione di proposta critica e costruttiva».

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