venerdì,Marzo 29 2024

Calabria e servizi idrici, il Pri propone ad Occhiuto di rilanciare la centrale della diga del Menta

Lettera aperta dei segretari, regionale e reggino, Scopelliti e Giordano: «Così abbattiamo il debito di Sorical nei confronti di Enel»

Calabria e servizi idrici, il Pri propone ad Occhiuto di rilanciare la centrale della diga del Menta

«Egregio Presidente, la questione idrica calabrese sembra stia per arrivare ad un lieto fine, grazie soprattutto all’impegno suo e della sua squadra, arrivati lì dove i suoi predecessori (dal 2013 ad oggi, ossia da quando Sorical è in liquidazione volontaria) non sono riusciti: l’acquisizione da parte della Regione delle quote private di Sorical».

Questo l’incipit della lettera aperta che rivolge al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, il Partito repubblicano, convinto che riuscire a trovare l’accordo con il fondo governativo tedesco (che aveva acquisito, dopo una serie di passaggi, le posizioni del socio privato Veolia) per l’acquisto delle azioni al prezzo di 1 euro, permetterà finalmente di trasformare Sorical in una vera nuova società a capitale interamente pubblico. La lettera a firma del segretario regionale Beniamino Scopelliti e del segretario reggino Demetrio Giordano, però lancia anche una proposta.

«Ciò, infatti – si legge nella missiva – rappresenta una buona notizia dal momento in cui, se la Regione riuscirà ad affidare al gestore unico le acque calabresi entro in 30 giugno, potrà accedere alla programmazione europea ed ai relativi finanziamenti per la gestione del settore (PNRR e React EU). Non è possibile perciò fallire, i Repubblicani, così come tutti i calabresi, attendono con positività l’assemblea dei soci del 15 giugno».

Tuttavia, fanno notare dal Pri, per come si apprende anche dalla stampa, la volontà e l’operosità dell’attuale governo regionale potrebbe non essere sufficiente. Risolta la faccenda con i tedeschi, si dovrà trovare un accordo con l’altro grosso creditore: Enel.

«Come sottolineato anche dalla stessa Sorical, il debito maturato è essenzialmente riconducibile alla gestione operativa, ed a spese per la fornitura di energia (già aumentati negli ultimi tempi causa la crisi energetica, che continueranno ahinoi ad aumentare in futuro). A tal proposito, presidente, i repubblicani auspicano che la Regione proponga come possibile contro-partita un accordo con Enel – è la proposta repubblicana – volto al rilancio di un’opera incompiuta che riguarda proprio il settore idrico: la centrale idroelettrica della Diga del Menta, messa fuori programma dalla gestione fallimentare Oliverio-Incarnato con la realizzazione di un by-pass diretto al potabilizzatore di Reggio Calabria».

I Repubblicani sono convinti che se la Regione riuscisse a completare la condotta (dall’attuale by-pass alla centrale, e da questa al limitrofo potabilizzatore) e il corpo della struttura (già in grossa parte realizzata, ma destinata attualmente a cattedrale nel deserto nella frazione di San Salvatore), la conseguente gestione della centrale «porterebbe dei notevoli introiti grazie alla creazione di energia green, soprattutto in questo drammatico momento di crisi del settore, che potrebbe annullare ogni rivalsa da parte di Enel sia per i debiti passati, che per la fornitura energetica futura e, cosa di non poco conto, eliminerebbe dalla liste delle incompiute un’opera di importanza strategica nel territorio di Reggio Calabria, diventata ormai lapalissiana».

Se questi passaggi risulteranno vincenti e positivi per le parti, concludono Scopelliti e Giordano, «la Regione potrà accedere a quella serie di finanziamenti che consentiranno la sistemazione della rete idrica, ormai ridotta a colabrodo in moltissimi comuni calabresi, e ad una più giusta e meno sprecona gestione dell’oro blu. Un nuovo anno zero per il settore».

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