giovedì,Marzo 28 2024

Reggio, problemi idrici al carcere di Arghillà: incontro col Garante

A Palazzo San Giorgio confronto tra amministrazione penitenziaria e Sorical per tutelare i diritti fondamentali delle persone recluse. «Individuate e risolte le criticità»

Reggio, problemi idrici al carcere di Arghillà: incontro col Garante

Il Garante Russo, Il direttore degli Istituti Penitenziari, Carrà, e il responsabile Sorical, Berna, alla presenza dell’Ass. Capo Coord e Coord. Un. OP MOF, Roberto Costantino, e dell’avvocato Carmelo Lazzaro (dell’Ufficio del Garante) si sono incontrati la scorsa settimana presso la sede istituzionale di Palazzo San Giorgio al fine di interloquire su alcune problematiche idriche riscontrabili sin dall’apertura del plesso di Arghillà, della Casa circondariale di Reggio Calabria.

«Nel periodo natalizio per un guasto tecnico – si legge in una nota – la popolazione detenuta si era ritrovata senz’acqua. Il problema veniva risolto nell’arco delle 48 ore, ma si sa che un disservizio imprevedibile genera comunque all’interno di un istituto penitenziario tensioni maggiori per i ristretti. Le parti, esaminata la problematica ormai risolta, hanno anche valutato maggiore disponibilità di acqua potabile per singolo detenuto al fine di prevenire possibili criticità che si sono sempre presentate maggiormente nei mesi estivi».

Costantino e Berna hanno relazionato con specificità tecnica le necessità e le peculiarità del sistema idrico e le condotte, nonché di riserva dei pozzi che servono l’istituto di Arghillà. Il Direttore Carrà e la Garante Russo – si legge ancora nella nota – nel merito delle loro competenze istituzionali si sono dichiarati soddisfatti del pronto intervento Sorical e soprattutto della disponibilità, competenze e umanità dimostrate per il futuro.

«Il direttore Carrà è sempre molto attento a che i possibili ed imprevedibili disagi che si manifestano, non comprimano i diritti fondamentali delle persone recluse. L’acqua è un bene primario fondamentale e l’assenza della stessa crea disagi rilevanti in termini di igiene e salubrità per la persona e per i luoghi. L’aver riscontrato attenzione e disponibilità concrete per la risoluzione del problema e per una attenta programmazione futura – conclude la Garante Russo – è un segno di grande civiltà a tutela dei diritti fondamentali di ogni singola persona».

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