Alloggi popolari a Reggio Calabria? L’osservatorio chiede tempi certi
Le associazioni incalzano l'amministrazione:«Ogni ritardo sarà pertanto un ulteriore prezzo sociale che queste persone pagheranno sulla propria pelle»
Alloggi popolari a Reggio Calabria? Le associazioni tornano a incalzare l’amministrazione. La polemica si legge già dalle prime righe firmate dall’Osservatorio sul disagio abitativo, “Un Mondo Di Mondi” con Giacomo Marino e Cristina Delfino, il CSOA Angelina Cartella, la Società dei Territorialisti/e Onlus, il centro sociale Nuvola Rossa, il comitato Solidarietà Migranti, Reggio Non Tace e Collettiva AutonoMia quando sottolineano come «la delibera di Consiglio comunale del 30 settembre scorso, con la quale è stata accolta la petizione popolare per il ripristino del finanziamento di 11 milioni di euro del “Decreto Reggio” per l’acquisto di nuovi alloggi popolari sia stata pubblicata dopo 23 giorni dall’approvazione».
Le associazioni ed i movimenti dell’Osservatorio sul disagio abitativo esprimono il loro apprezzamento per questa positiva decisione del Consiglio Comunale, approvata all’unanimità dai consiglieri presenti, con la quale viene corretto lo storno del finanziamento operato nel 2016, per rispondere positivamente ad una richiesta che viene direttamente dai cittadini.
Con questa decisione politica nata ” dal basso”, si riconosce la necessità di garantire il diritto alla casa alle famiglie in situazione di disagio abitativo, rilanciando la politica degli alloggi popolari che costituisce la garanzia fondamentale per questo diritto.
Va considerata comunque la necessità di dare risposte concrete e in tempi certi alle famiglie che hanno bisogno di una casa, evitando ulteriori ritardi, La presentazione della petizione popolare, avvenuta il 18 febbraio scorso, è stata promossa dall’Osservatorio sul disagio abitativo e sottoscritta da 534 cittadine e cittadini, ai sensi del regolamento comunale sugli istituti di partecipazone La prima risposta non definitiva da parte dell’Amministrazione è arrivata solo l’11 luglio scorso, dopo cinque mesi, con una Delibera di Giunta. Per la risposta definitiva del Consiglio Comunale si è dovuto attendere il 30 settembre. Oltre sette mesi, duecentodieci giorni; mentre il regolamento comunale per gli istituti di partecipazione prevede che il Comune risponda ad una petizione popolare entro 90 giorni. A questo ritardo di circa 4 mesi, si è aggiunto anche quello della pubblicazione della delibera di Consiglio effettuata dopo 23 giorni.
È necessario evitare ogni altro ritardo e velocizzare l’iter.
Pertanto, si auspica che il Dirigente del settore “Leggi Speciali “, arch. D. Beatino, provveda, in tempi brevi, a trasmettere gli atti al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per l’esame e la conseguente approvazione delle modifiche da parte del Comitato di cui all’articolo 1 legge 246/1989, come previsto dalla delibera di Consiglio Comunale.
Le Associazioni ed i Movimenti dell’Osservatorio sul disagio abitativo, quali promotori della Petizione Popolare, intendono sollecitare la risposta del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, nel momento in cui il Dirigente, A Beatino, vorrà notiziare l’avvenuta trasmissione degli atti.
Questo percorso dovrà concludersi con l’assegnazione di un alloggio popolare a circa 150 famiglie che, se lo storno del finanzianento non fosse avvenuto nel 2016, l’avrebbero probabilmente già ottenuto. Ogni ritardo sarà pertanto un ulteriore prezzo sociale che queste persone pagheranno sulla propria pelle.
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