mercoledì,Aprile 24 2024

Taurianova, gli allievi del “Careri” protestano e bloccano la scuola

Per loro strutture fatiscenti nonostante le denunce, mentre per gli studenti del "Severi", ospitati nell'edificio, ci sono locali ristrutturati. La rabbia dei ragazzi

Taurianova, gli allievi del “Careri” protestano e bloccano la scuola

Bagni fatiscenti, aule senza illuminazione, infiltrazioni nei corridoi, banchi e sedie molto vecchi. A Taurianova gli studenti dell’istituto “Gemelli Careri” stamattina, come annunciato sabato dopo un’assemblea d’istituto, hanno bloccato la scuola. Un istituto che, come vi avevamo raccontato da oggi, ospiterà in un’ala gli studenti dell’istituto d’istruzione superiore “Severi” di Gioia Tauro.

Gli studenti del “Careri” si dicono amareggiati perché da anni chiedono, prima all’ex Provincia, ora alla Città metropolitana, di intervenire per risolvere i problemi strutturali della scuola, ma hanno sempre ricevuto come risposta che non ci sono finanziamenti. Poi accade invece che, in due settimane, per la scuola “Severi” sono arrivati subito 120mila euro ed hanno ristrutturato un’ala della scuola dove ospitarli, con bagni ristrutturati e sedie e banchi nuovi. I ragazzi sono costretti a stare in una struttura fatiscente. La questione dal punto di vista della sicurezza e della promiscuità: come fare ad evitare che a scuola possano entrare soggetti estranei considerato che non si conoscono alunni ed insegnanti del traslocato “Severi”? Domenico Monteleone, della V geometri, evidenzia che: «Da anni chiediamo un ammodernamento della scuola, da tempo avevano chiesto le cose basilari: le luci in classe, i bagni ristrutturati – e poi aggiunge – non ce l’abbiamo con gli studenti del Severi ma ci sembra strano che in pochissimo tempo sono arrivati i fondi per ristrutturale la parte della scuola che li ospita e noi invece dobbiamo continuare a fare lezione in mezzo a questo scempio». Gli fa eco Angela Ioculano, della V A F M, che si sofferma sulle condizioni dei bagni impraticabili: «Le porte sono rotte e non si può utilizzare lo sciacquone. Così non possiamo utilizzare i servizi». I ragazzi aspettano adesso della risposte.

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