sabato,Aprile 20 2024

Crisi idrica, Unione Consumatori all’attacco: «Ridurre le tariffe»

Sulla carenza della portata d'acqua in città il legale Cuoco non ci sta e chiama in causa il Comune: «Rivedere i contratti con la Sorical»

Crisi idrica, Unione Consumatori all’attacco: «Ridurre le tariffe»

«La riduzione della portata idrica in città a causa della diatriba tra SORICAL e Comune di Reggio Calabria per la morosità di quest’ultimo, è una decisione vergognosa e del tutto illegittima e se il Comune non interverrà, chiederemo allo stesso la revisione dei contratti del servizio idrico e la conseguente riduzione delle tariffe, per tutti coloro che subiranno disagi nell’erogazione regolare e continua del prezioso liquido».

Ad affermarlo è l’avvocato Saverio Cuoco, responsabile dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria. «SORICAL- prosegue – non può trattare un bene primario come l’acqua, alla stregua di un qualsiasi altro bene, l’acqua, invero, rappresenta il bene pubblico di primaria necessità e la privazione della stessa, produce una innegabile lesione della dignità dei cittadini, senza alcuna loro responsabilità, che nella stragrande maggioranza, corrisponde un regolare corrispettivo per il servizio idrico. Non è possibile quindi – aggiunte – che un bene come l’acqua subisca una notevole riduzione nell’erogazione, con l’amministrazione comunale obbligata a chiudere i serbatoi la sera per garantire l’acqua al mattino successivo. È una misura che al momento riguarda i serbatoi del centro storico, di Condera, Modena, San Sperato, Santa Caterina, ovvero di interi comprensori che dovranno utilizzare con il contagocce l’acqua distribuita».

La riduzione idrica sta creando disagi alle famiglie, ai cittadini più deboli, alle imprese, per l’effetto di tale criticità, infatti, i cittadini sprovvisti di una cisterna idrica, e dunque in sostanza le fasce più deboli della popolazione, non possono svolgere neppure le più necessarie attività del quotidiano, quali igiene personale, cucinare, e neppure utilizzare i servizi igienici in condizioni dignitose, viceversa quelle provviste di autoclave e cisterna, sono costretti a sostenere i relativi oneri in termini di energia elettrica necessaria all’utilizzo degli impianti. «Inoltre – rimarca il legale – al di là dei disagi delle famiglie, non si può non sottolineare anche ciò che viene patito, a causa di quanto sopra, dalle attività commerciali, quali quelle ludiche e sportive, ad esempio bar, ristoranti, negozi, palestre, piscine. Per tale motivo, Sorical e il Comune devono trovare al più presto una soluzione e ripristinare la normalità del servizio».

«Intervenga immediatamente il sindaco con propria ordinanza, sostiene Cuoco – imponendo alla SORICAL di desistere dalla riduzione della fornitura idrica, alla stregua di quanto già accaduto in altri comuni calabresi, legittimati peraltro anche con sentenze del TAR e del Consiglio di Stato, al fine di salvaguardare la collettività, garantendo ai cittadini, (già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%), che verrebbero ulteriormente penalizzati, diritti costituzionalmente tutelati. La SORICAL, con tali sentenze è stata disarmata del suo potere di “assetare” gli utenti per costringere i comuni a pagare, in quanto l’acqua è un bene Comune e non una merce dalla quale trarre profitto”».

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